Chi colpisce questa crisi? Un pò tutti, ma ci sono categorie più a rischio. Le donne, innanzitutto. Molte di loro, residenti, rientrano nelle centinaia di lavoratori a tempo determinato, che le aziende stanno lasciando a casa per primi. Lo scorso anno, dei 243 licenziati ben 150 erano di sesso femminile. A loro si aggiunge la situazione degli ultracinquantenni che finiscono in mobilità in questi mesi. Per loro, dopo un anno di copertura finanziaria, lo spettro della non ricollocazione. Paradossalmente la situazione dovrebbe andare meglio per i più giovani. Ma non è così. Lavoro non c’è e questo vale per tutti. Numeri esatti non ce ne sono, ma indicatori si. Il primo dice che nel 2008 tra le domande per accedere al certificato di credito sociale, il 55 % per cento era di donne, il 35% di separate o nubili con figli a carico. Con una soglia di reddito di 9.500 Euro. Consideriamo un altro indicatore: gli assegni famigliari. Nel 2007 le famiglie monogenitoriali in territorio che hanno usufruito di questo aiuto sono state 470, più altre 129 con figli e altri parenti a carico. In situazioni più difficili, per intenderci con reddito pro capite che non arriva a 7.650 euro, scatta l’assegno famigliare integrativo. Ebbene, sempre nel 2008 è stato elargito a circa 500 nuclei, e qui non ci sono distinzioni di sesso.
Giovanna Bartolucci
Giovanna Bartolucci
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