“Una politica inclusiva, contro l’emarginazione e che riconosca agli anziani il diritto di cittadinanza e di partecipazione”. La chiede la federazione pensionati al Congresso; lo chiede, nell’intervento di apertura, il Segretario Alberto Mino. Oltre 7000 anziani e pensionati a San Marino, di questi, 2000 sono iscritti alla FUPS. “Una categoria debole: il 40% dei pensionati hanno la sola minima, peggio stanno i non autosufficienti” – denuncia Mino e chiede di tornare a lottare per contare di più. Rilancia il Progetto Sociale Anziani, sollecita l’approvazione celere della Carta dei diritti delle persone anziane, progetto di legge approdato solo in prima lettura e chiede con forza la costituzione di un fondo sociale di solidarietà per i non autosufficienti. “Le risorse – dice – vanno reperite attraverso una seria politica fiscale e tributaria per potenziare anche servizi e strutture”.
Un tema caro ai pensionati, la sanità: denuncia “eccessiva burocratizzazione e staticità nell’utilizzo del personale, nonché il problema delle visite specialistiche, dei ricoveri fuori territorio e dei tempi di attesa”. Ripercorre i traguardi raggiunti: il regolamento delle badanti, l’innalzamento dell’assegno di accompagnamento, il potenziamento del servizio domiciliare, l’avvio della riforma pensionistica, il certificato di credito sociale per i bisognosi. Torna a denunciare come “antidemocratica e segno di ingerenza” la proposta di legge per la limitazione dei mandati dirigenziali. Nel fare riferimento alla dolorosa spaccatura creata nella CSDL, con la fuoriuscita di alcuni membri del direttivo, rilancia la collaborazione con la Cdls.
Nel portare il suo saluto, il segretario Fabio Berardi ricorda come molte delle sollecitazioni lanciate trovino spazio nella Carta dei Diritti delle Persone Anziane – "appena licenziata in Commissione Consiliare – dice – e che andrà in seconda lettura nella seduta di ottobre, o al più tardi in quella di novembre". Ricorda gli interventi per la valorizzazione della terza età anche sul piano culturale, con il successo del progetto OVER 60, a partire dai corsi per l’alfabetizzazione informatica.
Il segretario Csdl, Giovanni Ghiotti, ha evidenziato le problematiche nei rapporti con il Governo, indicando nel bilancio previsionale 2008 il banco di prova per testare le reali volontà dell’Esecutivo verso le misure sociali e di equità richieste. L’Assemblea ha poi approvato la mozione conclusiva, dove si esprime “forte protesta per la mancata disponibilità del governo ad un serrato e concreto confronto con le federazioni pensionati”.
Un tema caro ai pensionati, la sanità: denuncia “eccessiva burocratizzazione e staticità nell’utilizzo del personale, nonché il problema delle visite specialistiche, dei ricoveri fuori territorio e dei tempi di attesa”. Ripercorre i traguardi raggiunti: il regolamento delle badanti, l’innalzamento dell’assegno di accompagnamento, il potenziamento del servizio domiciliare, l’avvio della riforma pensionistica, il certificato di credito sociale per i bisognosi. Torna a denunciare come “antidemocratica e segno di ingerenza” la proposta di legge per la limitazione dei mandati dirigenziali. Nel fare riferimento alla dolorosa spaccatura creata nella CSDL, con la fuoriuscita di alcuni membri del direttivo, rilancia la collaborazione con la Cdls.
Nel portare il suo saluto, il segretario Fabio Berardi ricorda come molte delle sollecitazioni lanciate trovino spazio nella Carta dei Diritti delle Persone Anziane – "appena licenziata in Commissione Consiliare – dice – e che andrà in seconda lettura nella seduta di ottobre, o al più tardi in quella di novembre". Ricorda gli interventi per la valorizzazione della terza età anche sul piano culturale, con il successo del progetto OVER 60, a partire dai corsi per l’alfabetizzazione informatica.
Il segretario Csdl, Giovanni Ghiotti, ha evidenziato le problematiche nei rapporti con il Governo, indicando nel bilancio previsionale 2008 il banco di prova per testare le reali volontà dell’Esecutivo verso le misure sociali e di equità richieste. L’Assemblea ha poi approvato la mozione conclusiva, dove si esprime “forte protesta per la mancata disponibilità del governo ad un serrato e concreto confronto con le federazioni pensionati”.
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