Per il Direttivo CSdL nel bilancio previsionale non c’è nessuna misura volta a favorire l’uscita del paese dal tunnel della crisi per rilanciare lo sviluppo. “Questa legge, iniqua e depressiva - recita una nota della confederazione del lavoro - si limita ad inseguire il deficit senza nessuna scelta di equità e giustizia sociale, continuando a pesare interamente sulle spalle dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, e reiterando la discriminazione verso i lavoratori frontalieri”. La CSdL lamenta inoltre la mancata introduzione della riforma tributaria: “non ci sono motivi tecnici – prosegue la nota - ma precise volontà politiche. Un’ulteriore testimonianza della sudditanza del governo dai poteri forti”. La Confederazione del Lavoro attribuisce all’Anis il naufragio della trattativa per il settore industria: “tutta la tematica dei rinnovi contrattuali - conclude la nota CSdL - va rilanciata fin dall’inizio del prossimo anno”. 18mila i lavoratori in attesa.
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