Si è riunito questa mattina il Consiglio Direttivo CSdL per fare il punto sulle principali problematiche aperte nel paese, aggravate dalla totale assenza di iniziative dell'Esecutivo e della politica.
Il Direttivo ha innanzitutto sottolineato la persistente indisponibilità al confronto con il Sindacato da parte del Congresso di Stato e, come detto, il suo totale immobilismo di fronte ad una crisi senza sbocchi e ad una situazione occupazionale che sta diventando drammatica.
Il numero di disoccupati sammarinesi e residenti è arrivata a 1.900, e la percentuale di disoccupazione si sta avvicinando al 10%, una cifra molto prossima alla media europea; e ciò è ancor più grave e allarmante per uno Stato di piccolissime dimensioni come San Marino.
Rispetto al 2008 ad oggi sono ben 1.700 i posti di lavoro in meno, così come sono centinaia le aziende che hanno cessato l'attività e continuano a chiudere i battenti. Gli ammortizzatori sociali e gli interventi come il Fondo straordinario di solidarietà, recentemente attivato, sono utili e necessari, ma devono essere visti come misure d'emergenza per alleviare momentaneamente le difficoltà economiche delle famiglie. Ma ciò che chiedono veramente i cittadini è il lavoro, che è il principale strumento di dignità per una persona, oltre che fonte di sostentamento per i singoli e le famiglie.
Il Segretario Generale Giuliano Tamagnini ha fatto anche un riferimento alla relazione del Fondo Monetario Internazionale su San Marino. Una relazione che, se letta con attenzione, mette in luce diversi elementi di criticità nel sistema San Marino. Tra i problemi evidenziati, la necessità di ricapitalizzazione delle banche sammarinesi. Oltre a ciò, anche lo stesso FMI ha raccomandato che, visto il massiccio intervento economico dal Bilancio pubblico verso la Cassa di Risparmio, destinando molte decine di milioni di euro della collettività, lo Stato dovrebbe rinegoziare l'accordo fatto con la Fondazione, al fine di trasferire la completa proprietà e il controllo della Carisp allo Stato stesso.
In generale, la CSdL ribadisce che l'intero sistema bancario sammarinese deve mettere a disposizione dell'economia reale e dei cittadini il credito necessario per far ripartire lo sviluppo e sostenere le famiglie. Le risorse economiche, dunque, devono tornare a finanziarie il lavoro e la socialità.
Tra i tanti aspetti su cui il Governo non ha dato nessuna risposta, il problema del taglio alle indennità di malattia. Anche recentemente la CSU ha avanzato una nuova richiesta di incontro per modificare tale misura adottata nella finanziaria 2015, nonostante la forte opposizione della CSdL e dalla CSU, che abbassa in misura significativa l'indennità di malattia. Ciò, senza essere in grado di contrastare i possibili abusi.
Un altro aspetto fondamentale, è quello dei contratti di lavoro: per il Direttivo CSdL non è accettabile che i diversi settori del mondo del lavoro dipendente restino per anni senza contratti, che devono essere rinnovati anche in tempo di crisi. I rinnovi contrattuali restano dunque uno degli obiettivi fondamentali per il Sindacato, per dare un quadro di diritti e tutele ai lavoratori e per non lasciare irrisolte le problematiche che via via si pongono nei diversi comparti del mondo del lavoro.
La CSU la scorsa settimana ha inviato al Congresso di Stato l'ennesima richiesta di incontro, sui temi prioritari dei conti pubblici, dello sviluppo e dell'occupazione, delle pensioni. Su questo ultimo aspetto, il Segretario Tamagnini ha nuovamente messo l'accento sul grave e allarmante sbilancio tra le entrate e le uscite dei fondi pensione; questo rischia di creare un debito insostenibile che ricadrà sulle giovani generazioni.
Il primo pilastro deve essere corretto per assicurare pensioni adeguate in un quadro di sostenibilità economica nel medio-lungo periodo e di equilibrio tra entrate ed uscite, e vanno risolte le problematiche relative alla previdenza complementare. Se entro breve non partirà il confronto chiesto dalla CSU e non arriveranno i necessari provvedimenti sull'insieme delle problematiche che gravano sul paese, il Sindacato dovrà necessariamente assumere le necessarie iniziative di informazione e coinvolgimento dei lavoratori e della cittadinanza.
Il Direttivo ha innanzitutto sottolineato la persistente indisponibilità al confronto con il Sindacato da parte del Congresso di Stato e, come detto, il suo totale immobilismo di fronte ad una crisi senza sbocchi e ad una situazione occupazionale che sta diventando drammatica.
Il numero di disoccupati sammarinesi e residenti è arrivata a 1.900, e la percentuale di disoccupazione si sta avvicinando al 10%, una cifra molto prossima alla media europea; e ciò è ancor più grave e allarmante per uno Stato di piccolissime dimensioni come San Marino.
Rispetto al 2008 ad oggi sono ben 1.700 i posti di lavoro in meno, così come sono centinaia le aziende che hanno cessato l'attività e continuano a chiudere i battenti. Gli ammortizzatori sociali e gli interventi come il Fondo straordinario di solidarietà, recentemente attivato, sono utili e necessari, ma devono essere visti come misure d'emergenza per alleviare momentaneamente le difficoltà economiche delle famiglie. Ma ciò che chiedono veramente i cittadini è il lavoro, che è il principale strumento di dignità per una persona, oltre che fonte di sostentamento per i singoli e le famiglie.
Il Segretario Generale Giuliano Tamagnini ha fatto anche un riferimento alla relazione del Fondo Monetario Internazionale su San Marino. Una relazione che, se letta con attenzione, mette in luce diversi elementi di criticità nel sistema San Marino. Tra i problemi evidenziati, la necessità di ricapitalizzazione delle banche sammarinesi. Oltre a ciò, anche lo stesso FMI ha raccomandato che, visto il massiccio intervento economico dal Bilancio pubblico verso la Cassa di Risparmio, destinando molte decine di milioni di euro della collettività, lo Stato dovrebbe rinegoziare l'accordo fatto con la Fondazione, al fine di trasferire la completa proprietà e il controllo della Carisp allo Stato stesso.
In generale, la CSdL ribadisce che l'intero sistema bancario sammarinese deve mettere a disposizione dell'economia reale e dei cittadini il credito necessario per far ripartire lo sviluppo e sostenere le famiglie. Le risorse economiche, dunque, devono tornare a finanziarie il lavoro e la socialità.
Tra i tanti aspetti su cui il Governo non ha dato nessuna risposta, il problema del taglio alle indennità di malattia. Anche recentemente la CSU ha avanzato una nuova richiesta di incontro per modificare tale misura adottata nella finanziaria 2015, nonostante la forte opposizione della CSdL e dalla CSU, che abbassa in misura significativa l'indennità di malattia. Ciò, senza essere in grado di contrastare i possibili abusi.
Un altro aspetto fondamentale, è quello dei contratti di lavoro: per il Direttivo CSdL non è accettabile che i diversi settori del mondo del lavoro dipendente restino per anni senza contratti, che devono essere rinnovati anche in tempo di crisi. I rinnovi contrattuali restano dunque uno degli obiettivi fondamentali per il Sindacato, per dare un quadro di diritti e tutele ai lavoratori e per non lasciare irrisolte le problematiche che via via si pongono nei diversi comparti del mondo del lavoro.
La CSU la scorsa settimana ha inviato al Congresso di Stato l'ennesima richiesta di incontro, sui temi prioritari dei conti pubblici, dello sviluppo e dell'occupazione, delle pensioni. Su questo ultimo aspetto, il Segretario Tamagnini ha nuovamente messo l'accento sul grave e allarmante sbilancio tra le entrate e le uscite dei fondi pensione; questo rischia di creare un debito insostenibile che ricadrà sulle giovani generazioni.
Il primo pilastro deve essere corretto per assicurare pensioni adeguate in un quadro di sostenibilità economica nel medio-lungo periodo e di equilibrio tra entrate ed uscite, e vanno risolte le problematiche relative alla previdenza complementare. Se entro breve non partirà il confronto chiesto dalla CSU e non arriveranno i necessari provvedimenti sull'insieme delle problematiche che gravano sul paese, il Sindacato dovrà necessariamente assumere le necessarie iniziative di informazione e coinvolgimento dei lavoratori e della cittadinanza.
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