Sono 165 i delegati, di cui circa un quarto donne, in rappresentanza dei 2188 iscritti alla FULI-CSdL, cresciuti di oltre il 10% rispetto a 4 anni fa.
"Ci ritroviamo con un Paese diviso come non mai - parte con la sua relazione il segretario Enzo Merlini - e ordinanze che gettano un’ombra rispetto ad alcune scelte operate dall’attuale Governo". Parla di soggezione, "di pezzi dello Stato, quali Banca Centrale e Cassa di Risparmio, a comandi che nulla avevano a che vedere con l’interesse pubblico e dei soggetti rappresentati".
Merlini si dice 'deluso anche dalla classe politica a cui rinnova l’invito a mettere da parte i personalismi e a cercare le condizioni affinché le grandi scelte siano compiute con la massima condivisione, a cominciare dal settore bancario".
Sul capitolo riforme il segretario uscente interviene dicendo: "Non so se il Governo e la maggioranza siano in stato confusionale, si apprestino a affrontare una nuova campagna elettorale o davvero si siano resi conto che occorre darsi una regolata per non andare a sbattere contro il muro".
Punta poi il dito sulle riforme: rinviata quella IGR, una vera e propria dichiarazione di guerra alla Csu, dice Merlini e quella Previdenziale.
Ma il segretario Fuli chiede di partire dalla lotta al'evasione fiscale, mettendo in campo gli strumenti necessari.
Consapevole che non si potranno sostenere all’infinito sanità pubblica ed istruzione quasi completamente gratuite. "Il settore manifatturiero ha retto all'urto della crisi, ricorda Merlini, le risorse ci sono senza dover ricorrere a prestiti esterni"
Merlini poi punta il dito sull'accertamento dei redditi. "Se non ci fossero passi avanti in tale direzione, dice, occorrerebbe una nuova imposta patrimoniale, temporanea fino a quando tali accertamenti non dimostreranno la loro efficacia e tarata in modo tale da scovare coloro che hanno grandi patrimoni ma dichiarano piccoli redditi".
Critico con la legge sviluppo, che non ha portato i risultati auspicati, soprattutto in termini di occupazione. Lo sguardo di Merlini va poi a chi ha pagato di più la crisi, cioè le donne residenti, la perdita dei posti di lavoro e la piaga del lavoro nero, non ancora debellata da controlli e sanzioni.
In conclusione annuncia che, finiti i tre mandati, come previsto, non si ricandiderà alla guida della Federazione Industria. Neppure a quella della Csdl, avendo chiesto a Giuliano Tamagnini di restare, rendendosi però disponibile a collaborare con lui. Non sempre il rinnovamento è auspicabile - spiega - sacrificando esperienza e capacità.
Il titolo scelto dal congresso industria Csdl è “Più valore al lavoro”, con un sindacato pronto a riportare al centro dell’agenda politica e sociale i temi più strategici ed impellenti, quali lo sviluppo e quindi la creazione di nuove opportunità di lavoro, supportando ed incentivando l’economia reale, e in particolar modo il settore manifatturiero.
Nel messaggio di saluto, il segretario industria della Cdls Paride Neri ribadisce come “il senso di responsabilità dimostrato dai lavoratori dell’industria ha permesso di firmare rinnovi contrattuali che, a fronte di una maggiore flessibilità concessa alle imprese, hanno salvaguardato i salari dall’inflazione e garantito occupazione ad un numero maggiore di persone”. A parlare sono i numeri: negli ultimi tre anni (dal 2015 al 2017) l’occupazione del settore industriale è salita da 5.306 dipendenti a 5.621 e il monte-salari ha totalizzato un aumento di 8 milioni.
Nel video l'intervista al segretario uscente, Enzo Merlini
Qui il servizio di Annamaria Sirotti
La mozione conclusiva del 14° Congresso FULI-CSdL
"Ci ritroviamo con un Paese diviso come non mai - parte con la sua relazione il segretario Enzo Merlini - e ordinanze che gettano un’ombra rispetto ad alcune scelte operate dall’attuale Governo". Parla di soggezione, "di pezzi dello Stato, quali Banca Centrale e Cassa di Risparmio, a comandi che nulla avevano a che vedere con l’interesse pubblico e dei soggetti rappresentati".
Merlini si dice 'deluso anche dalla classe politica a cui rinnova l’invito a mettere da parte i personalismi e a cercare le condizioni affinché le grandi scelte siano compiute con la massima condivisione, a cominciare dal settore bancario".
Sul capitolo riforme il segretario uscente interviene dicendo: "Non so se il Governo e la maggioranza siano in stato confusionale, si apprestino a affrontare una nuova campagna elettorale o davvero si siano resi conto che occorre darsi una regolata per non andare a sbattere contro il muro".
Punta poi il dito sulle riforme: rinviata quella IGR, una vera e propria dichiarazione di guerra alla Csu, dice Merlini e quella Previdenziale.
Ma il segretario Fuli chiede di partire dalla lotta al'evasione fiscale, mettendo in campo gli strumenti necessari.
Consapevole che non si potranno sostenere all’infinito sanità pubblica ed istruzione quasi completamente gratuite. "Il settore manifatturiero ha retto all'urto della crisi, ricorda Merlini, le risorse ci sono senza dover ricorrere a prestiti esterni"
Merlini poi punta il dito sull'accertamento dei redditi. "Se non ci fossero passi avanti in tale direzione, dice, occorrerebbe una nuova imposta patrimoniale, temporanea fino a quando tali accertamenti non dimostreranno la loro efficacia e tarata in modo tale da scovare coloro che hanno grandi patrimoni ma dichiarano piccoli redditi".
Critico con la legge sviluppo, che non ha portato i risultati auspicati, soprattutto in termini di occupazione. Lo sguardo di Merlini va poi a chi ha pagato di più la crisi, cioè le donne residenti, la perdita dei posti di lavoro e la piaga del lavoro nero, non ancora debellata da controlli e sanzioni.
In conclusione annuncia che, finiti i tre mandati, come previsto, non si ricandiderà alla guida della Federazione Industria. Neppure a quella della Csdl, avendo chiesto a Giuliano Tamagnini di restare, rendendosi però disponibile a collaborare con lui. Non sempre il rinnovamento è auspicabile - spiega - sacrificando esperienza e capacità.
Il titolo scelto dal congresso industria Csdl è “Più valore al lavoro”, con un sindacato pronto a riportare al centro dell’agenda politica e sociale i temi più strategici ed impellenti, quali lo sviluppo e quindi la creazione di nuove opportunità di lavoro, supportando ed incentivando l’economia reale, e in particolar modo il settore manifatturiero.
Nel messaggio di saluto, il segretario industria della Cdls Paride Neri ribadisce come “il senso di responsabilità dimostrato dai lavoratori dell’industria ha permesso di firmare rinnovi contrattuali che, a fronte di una maggiore flessibilità concessa alle imprese, hanno salvaguardato i salari dall’inflazione e garantito occupazione ad un numero maggiore di persone”. A parlare sono i numeri: negli ultimi tre anni (dal 2015 al 2017) l’occupazione del settore industriale è salita da 5.306 dipendenti a 5.621 e il monte-salari ha totalizzato un aumento di 8 milioni.
Nel video l'intervista al segretario uscente, Enzo Merlini
Qui il servizio di Annamaria Sirotti
La mozione conclusiva del 14° Congresso FULI-CSdL
Riproduzione riservata ©