Alla Sala Montelupo di Domagnano, 13esimo congresso per la Federazione Pubblico Impiego Csdl. 56 i delegati presenti, in rappresentanza dei 607 iscritti (per il 68% sono donne). Ha aperto i lavori il Segretario uscente Alessio Muccioli,. Un intervento articolato, che affonda nel contesto globale e dell'economia mondiale. "Dalle crisi – dice - si è usciti grazie a politiche espansive; in tutto il mondo tranne in una eccezione storica, San Marino. A quanto pare il nostro paese disconosce questa realtà e impone politiche di austerity, che stanno già, e lo faranno sempre più pesantemente, danneggiando l’economia del nostro paese.
Il Governo sa solo ripetere che è necessario fare cassa, ma per il segretario uscente il problema non risiederebbe tanto nell’ammontare del debito pubblico, quanto nella mancanza di liquidità. Tale convinzione ha fatto nascere in me l’idea che il paese viva in una enorme “BOLLA” fatta di partite di giro, di numeri a pareggio che in realtà non esistono nei fatti se non solo parzialmente.
Muccioli punta il dito sulla mancanza di liquidità generata dalla fuga degli investitori a causa del panico che si è andato creando.
Con forza allora la Fups propone l’introduzione della moneta fiscale.
Moneta fiscale o CCF che dire si voglia, spiega Muccioli. Il dilemma è come garantire maggiore liquidità al sistema senza avere la possibilità di stampare moneta.
L’altro aspetto centrale è che, per avere gli effetti sperati, deve essere inserita come surplus rispetto all’economia, tale surplus nelle mani dei privati indurrà in questi una maggiore capacità di spesa in virtù dello sconto fiscale di cui essi stessi godranno al momento della scadenza del titolo.
Pone poi la questione Pa: secondo Muccioli tra i due attori presenti in una realtà sociale ed economica, come pubblico e privato, deve esserci un equilibrio, che si delinea nell’attribuzione di ambiti diversi per ognuno di essi.
Ma il punto centrale rispetto a questo tema è quello della salvaguardia della sovranità e della ricchezza del paese. Per questo si dice contrario alle privatizzazioni: Altro fattore destabilizzante è una trasformazione del pubblico impiego, inteso anche nei rapporti di lavoro con tutto ciò che ne consegue, in termini di tutela.
Chiede chiarezza sugli interventi nel settore bancario.
Per fortuna che una parte del governo è attiva sui tagli agli stipendi, - conclude ironicamente - singolare che di tutta l’attività riformista conclamata si sia scelto di mandare avanti solo questo superficiale progetto; è superficiale perché è dettato da pregiudizi e da dogmi, 3mln di euro in più alle casse statali; ben poca cosa quindi.
Si scaglia contro la misura dei tagli definita: INIQUA, INEFFICACE, ANACRONISTICA. Invocando maggiore trasparenza negli atti del governo e negli appalti.
Ripete al governo che non c’ è responsabilità senza equità!
Il segretario uscente poi spazia dalla scuola alla riorganizzazione della macchina pubblica che non può essere trattata con superficialità.
Conclude salutando la Federazione dopo averne tenuto il comando per tre mandati.
Nel video l'intervista al Segretario uscente Alessio Muccioli
Il Governo sa solo ripetere che è necessario fare cassa, ma per il segretario uscente il problema non risiederebbe tanto nell’ammontare del debito pubblico, quanto nella mancanza di liquidità. Tale convinzione ha fatto nascere in me l’idea che il paese viva in una enorme “BOLLA” fatta di partite di giro, di numeri a pareggio che in realtà non esistono nei fatti se non solo parzialmente.
Muccioli punta il dito sulla mancanza di liquidità generata dalla fuga degli investitori a causa del panico che si è andato creando.
Con forza allora la Fups propone l’introduzione della moneta fiscale.
Moneta fiscale o CCF che dire si voglia, spiega Muccioli. Il dilemma è come garantire maggiore liquidità al sistema senza avere la possibilità di stampare moneta.
L’altro aspetto centrale è che, per avere gli effetti sperati, deve essere inserita come surplus rispetto all’economia, tale surplus nelle mani dei privati indurrà in questi una maggiore capacità di spesa in virtù dello sconto fiscale di cui essi stessi godranno al momento della scadenza del titolo.
Pone poi la questione Pa: secondo Muccioli tra i due attori presenti in una realtà sociale ed economica, come pubblico e privato, deve esserci un equilibrio, che si delinea nell’attribuzione di ambiti diversi per ognuno di essi.
Ma il punto centrale rispetto a questo tema è quello della salvaguardia della sovranità e della ricchezza del paese. Per questo si dice contrario alle privatizzazioni: Altro fattore destabilizzante è una trasformazione del pubblico impiego, inteso anche nei rapporti di lavoro con tutto ciò che ne consegue, in termini di tutela.
Chiede chiarezza sugli interventi nel settore bancario.
Per fortuna che una parte del governo è attiva sui tagli agli stipendi, - conclude ironicamente - singolare che di tutta l’attività riformista conclamata si sia scelto di mandare avanti solo questo superficiale progetto; è superficiale perché è dettato da pregiudizi e da dogmi, 3mln di euro in più alle casse statali; ben poca cosa quindi.
Si scaglia contro la misura dei tagli definita: INIQUA, INEFFICACE, ANACRONISTICA. Invocando maggiore trasparenza negli atti del governo e negli appalti.
Ripete al governo che non c’ è responsabilità senza equità!
Il segretario uscente poi spazia dalla scuola alla riorganizzazione della macchina pubblica che non può essere trattata con superficialità.
Conclude salutando la Federazione dopo averne tenuto il comando per tre mandati.
Nel video l'intervista al Segretario uscente Alessio Muccioli
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