L'accordo firmato ieri tra CSU e ANIS non si limita alle retribuzioni, ma prevede anche interventi importantissimi del Fondo Servizi Sociali a favore dei lavoratori incappati nel fallimento della propria azienda e rimasti a credito di diversi stipendi. La puntualizzazione arriva dalla federindustria della Csu. Fino allo scorso anno è stato erogato il 50% dei crediti di quasi tutti i fallimenti aperti tra il 2006 ed il 2013, e le parti si sono impegnate a stanziare 1 milione 700mila euro per assicurare lo stesso trattamento ai casi futuri. Di questi, 800mila erano precedentemente stati previsti a favore delle imprese e sono stati destinati a questi lavoratori a fronte dello slittamento degli aumenti per un anno. Ci auguriamo, scrive la Csu, che questo intervento di solidarietà concreta venga accolto con favore, perchè il fenomeno dei fallimenti è tutt’altro che in calo, come invece è avvenuto in Italia. Considerando anche le procedure aperte in Tribunale negli ultimi tre anni, i lavoratori creditori sono centinaia, per un ammontare di stipendi non erogati che supera i 4 milioni di euro. San Marino, conclude la nota, presenta criticità enormi sul piano economico e sociale. Mettersi al sicuro da potenziali conflitti contrattuali per 5 anni è il contributo che CSU ed ANIS intendono dare al paese e alla classe politica, che deve mettere mano ad una serie di riforme molto impegnative per stabilizzare il sistema paese e presentarsi con le carte in regole a chi intende investire.
Sonia Tura
Sonia Tura
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