Le Federazioni Pubblico impiego della CSU tornano a bocciare la trasformazione giuridica dell’ente postale. La situazione economica e le prospettive del Paese non sono cambiate, scrive la Csu, e per questo crediamo totalmente inutile avere una spa di proprietà totalmente statale. In questa situazione è ovviamente lo Stato a continuare a ripianare il passivo della società, che per il 2015 ammonta a circa un milione di euro su 6 scarsi di bilancio complessivo, mentre gli emolumenti per il mantenimento di un consiglio di amministrazione non vanno nella direzione del risparmio.
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