Creare stabilità sociale, non indietreggiare sui diritti: queste le linee guida. Per la prima volta praticamente tutti i lavoratori di San Marino si troveranno con il contratto scaduto, da gennaio 2011. E questo in uno scenario di piena emergenza economica: con la crisi che non accenna a diminuire e lo stallo dei rapporti bilaterali con l’Italia. Da qui la risposta unitaria della CSU, con la presentazione di un documento unico: un filo rosso che dovrà costituire la base per ogni rinnovo. “Un documento generale ma non generico” – è stato detto – che si scosta dalle piattaforme rivendicative precedenti per un contenuto più politico. Si chiede subito l’apertura di un tavolo straordinario per uscire dalla crisi e creare le basi di un nuovo sviluppo; e poi una profonda riforma fiscale con l’obiettivo di una piena contribuzione delle fasce ad alto reddito. Riforma anche del catasto - fermo a parametri degli anni ’50 - e delle pensioni. Quindi la parte più squisitamente contrattuale. “Le assunzioni a tempo indeterminato devono rappresentare la normalità”, afferma la CSU, che non rinuncia alla tutela del potere d’acquisto delle retribuzioni. Non un passo indietro, infine, sul tema dei diritti. Nel video le interviste a Marco Beccari (Segretario generale CDLS) e Giuliano Tamagnini (Segretario generale CSdL)
Gianmarco Morosini
Gianmarco Morosini
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