C’erano molti dipendenti pubblici alla serata organizzata dalle Federazioni Pubblico Impiego per tastare il terreno sulle prossime iniziative sindacali. Ma si è parlato soprattutto di precariato, anche se l’assemblea ha appoggiato le iniziative che la CSU sta portando avanti nella campagna “Rompiamo l’immobilismo”. Dicevamo precariato. Perché questa volta a lamentare la forbice tra pubblico e privato sono stati i dipendenti della PA, quelle centinaia che ancora non hanno un contratto certo, a fronte dei colleghi dell’industria, in particolare i frontalieri, per i quali scatta la stabilizzazione dopo 7 anni di lavoro continuativo. Chiedono all’Esecutivo impegni precisi visto che alcuni lavoratori ricoprono posti non di ruolo da oltre 12 anni. A margine la CSU condivide le parole del Segretario alle Finanze, nella relazione al bilancio, nel favorire l’impiego dei sammarinesi e residenti, ma vanno fatte scelte di politica economica coerenti con la manodopera sammarinese, e quindi con le professionalità esistenti in territorio. I frontalieri già presenti vanno comunque tutelati. La questione va comunque posta correttamente, altrimenti si corre il rischio di mettere i lavoratori gli uni contro gli altri.
Giovanna Bartolucci
Giovanna Bartolucci
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