Dalla salvaguardia dello Stato Sociale, all’unità dei lavoratori; dalla tutela dell’economia sana del Paese alla ricostruzione del rapporto con l’Italia. Sono numerosi i motivi della manifestazione; e non sarà l’unica: iniziative di questo tipo saranno ripetute in questi mesi, è stato assicurato. La CSU ritiene indispensabile aprire un tavolo di emergenza, con Governo e categorie economiche, per far fronte alla recessione. “Non chiamiamolo tavolo tripartito – è stato detto tra il serio e il faceto – porta male”. Fondamentale la questione degli effetti del decreto incentivi. “Quando verrà alla luce che le commissionarie sono in realtà un sistema per aggirare il problema saranno dolori – ha detto Giuliano Tamagnini della CSdL -; il Governo deve arrivare al più presto allo scambio automatico di informazioni, è anche un modo per ripulire l’economia”. “I lavoratori – ha aggiunto Marco Beccari della CDLS – non devono essere gli unici a pagare per la crisi. Serve più equità fiscale e una ristrutturazione intelligente della Pubblica Amministrazione”. “Il sit-in - è stato detto - avrà una chiara impostazione sindacale, ma è aperto a tutta la società civile, ai giovani in particolar modo”. In questi 2 giorni verrà effettuata una capillare opera di volantinaggio nei luoghi di lavoro e negli spazi pubblici.
Gianmarco Morosini
Gianmarco Morosini
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