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CSU, priorità lavoro ed equità fiscale

18 dic 2017
CSUCSU, priorità lavoro ed equità fiscale
CSU, priorità lavoro ed equità fiscale - Il bilancio all'attenzione dei delegati CSU. Soddisfazione per lo scorporo della materia del lavoro...
Un auspicio: "no a sorprese sgradite - emendamenti dell'ultimo minuto - per una finanziaria che demanda molti aspetti a fasi successive e sulle quali la CSU chiede di contare".
Lo sguardo è proiettato al dopo bilancio, nelle due esigenze prioritarie: lavoro ed equità fiscale. Ma sulla finanziaria entra nel merito, punto a punto.
Minimum tax: “forma di tassazione iniqua e sconfitta per lo stato, incapace di accertare i redditi del lavoro autonomo”.
Da qui la richiesta di attivare controlli fiscali seri ed efficaci (e non manca il riferimento alle recenti inchieste sul commercio di prodotti contraffatti, chiedendo quali verifiche siano predisposte).
Questo anche in relazione all'arrivo dell'ICEE, perché “non penalizzi i dipendenti, non riuscendo ad accertare i redditi degli autonomi”.
Patrimoniale: si chiede di definirne la natura senza aspettare il decreto attuativo, chiarendo se voglia comprendere i beni mobili.
Capitolo spending review: la richiesta è che ogni aspetto che riguardi le condizioni contrattuali dei dipendenti pubblici venga negoziato.
Confronto auspicato anche sugli incentivi per l'occupazione femminile e degli over 50, così come per il riordino dei vertici di Banca Centrale, “passaggio necessario, ma da discutere a tutela dei lavoratori”.
Sul fondo riserva di rischio: alla proposta di spostare un milione - sui 3 stanziati - al bilancio del sanitario e sociosanitario, la CSU non accetta tagli a un fondo creato a reintegro dei contributi eventualmente non versati.
Ancora, sul Fondo pensioni la domanda: come coprire la differenza tra il contributo previsto di 19 milioni e una spesa prevista di 30?
Torna, infine, la soddisfazione per il nuovo indirizzo del Governo sul lavoro occasionale: scorporato dalla finanziaria, esteso a tutte le categorie, ma con forti limitazioni (massimo due settimane l'anno), frutto – per la CSU – del ruolo dell'Attivo dei delegati che hanno tenuto alta la guardia su una norma che “avrebbe destrutturato il quadro di tutele dei lavoratori, verso una crescente precarizzazione”.
Non manca il sostegno alla Magistratura, perché operi in autonomia, fuori da ingerenze politiche.

AS

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