E’ con la convinzione di avere fatto la scelta giusta che i Segretari Generali delle due confederazioni sindacali hanno spiegato le motivazioni alla base del protocollo d’intesa. I rapporti unitari - hanno sottolineato Giovanni Ghiotti e Marco Beccari - non sempre sono stati positivi. Ma il dibattito interno del movimento sindacale ha messo in luce l’esigenza di un maggiore livello di unità sia nell’azione quotidiana che nelle strategie di medio-lungo periodo. Non è la prima volta che viene firmato un documento unitario, ma oggi - diversamente dal passato - la firma avviene con una totale condivisione e senza alcuna riserva. Il momento è particolarmente favorevole. I vari attacchi - affermano - e il quadro politico che parla di concertazione ma che poi decide unilateralmente hanno portato le due confederazioni ha ricercare un’azione comune. Senza dimenticare che il Paese è alla vigilia di due scadenze importanti: i contratti industria e pubblico impiego e il sindacato. In passato - spiegano - è stata sfruttata la debolezza della Csu. Oggi, invece, vogliamo creare un soggetto unitario forte. Il punto di partenza per rilanciare l’azione unitaria a sostegno dei lavoratori e pensionati è la realizzazione del documento “Piano di intervento sociale e per le riforme”. La firma sottintende inoltre momenti unitari di confronto a cadenza mensile fra le due segreterie politiche. Il confronto è a parola d’ordine del protocollo d’intesa, per giungere a decisioni comuni, intraprendere percorsi unitari sempre nel pieno rispetto della libertà delle due confederazioni. Maggiore responsabilità dei gruppi dirigenti e più potere decisionale ai pensionati e lavoratori. Poi Beccari ironizza sulla scelta di unirsi: “qualcuno ci ha definito poteri forti e noi non vogliamo deluderlo”.
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