Decreto appalti, la CSU chiede il varo di un’unica stazione appaltante per garantire maggiore economicità e trasparenza. E’ questo il passaggio centrale di una lettera di osservazioni inviata al Governo.
In premessa, il sindacato ha duramente criticato il metodo scelto dall’Esecutivo: “Su un tema così strategico e delicato come quello della regolamentazione sugli appalti è mancato il confronto preventivo, una scelta unilaterale che non deve ripetersi”.
E la prima e importante modifica che la Centrale Sindacale Unitaria chiede al testo del Decreto riguarda la realizzazione della “Stazione unica appaltante”: obiettivo “primario e doveroso” in grado di produrre sia vantaggi economici che maggiore snellezza e uniformità delle procedure.
“Al contrario l’intenzione del Governo è quella di attivare diverse stazioni appaltanti per la Pubblica Amministrazione, per le Aziende e per gli Enti, determinando così inutili e costose sovrapposizioni e alimentando difformità nelle modalità e nelle procedure, di fatto non modificando la situazione attuale”.
La lettera sindacale avanza quindi una lunga serie di proposte per adeguare i nuovi appalti a criteri di “assoluta chiarezza nei rapporti fra pubblico e privato”, a partire da “periodici e sistematici controlli sui requisiti per l’iscrizione nel registro Fornitori”.
La precisione e la chiarezza dei capitolati d’appalto sono i primi elementi decisivi e centrali; è poi “determinante l’indicazione del numero di ore ordinarie di lavoro, fissando contestualmente tetti alle ore straordinarie o definendo le eventuali prestazioni straordinarie. Misure indispensabili sia a consentire il completo controllo dei costi d’appalto, che a garantire che l’intervengo avvenga con un risparmio e un migliore servizio per l’amministrazione pubblica”. Tutto questo nell’ottica di impedire fenomeni corruttivi.
Carente, infine, il capitolo relativo alle penali, che vengono previste unicamente in caso di ritardi negli adempimenti degli obblighi. “E in caso di sforamento del corrispettivo pattuito? O di eventuale utilizzo di personale non in regola?”, interroga la Centrale Sindacale Unitaria, invitando l’Esecutivo a completare la casistica per l’applicazione delle penali.
Comunicato stampa Csu
In premessa, il sindacato ha duramente criticato il metodo scelto dall’Esecutivo: “Su un tema così strategico e delicato come quello della regolamentazione sugli appalti è mancato il confronto preventivo, una scelta unilaterale che non deve ripetersi”.
E la prima e importante modifica che la Centrale Sindacale Unitaria chiede al testo del Decreto riguarda la realizzazione della “Stazione unica appaltante”: obiettivo “primario e doveroso” in grado di produrre sia vantaggi economici che maggiore snellezza e uniformità delle procedure.
“Al contrario l’intenzione del Governo è quella di attivare diverse stazioni appaltanti per la Pubblica Amministrazione, per le Aziende e per gli Enti, determinando così inutili e costose sovrapposizioni e alimentando difformità nelle modalità e nelle procedure, di fatto non modificando la situazione attuale”.
La lettera sindacale avanza quindi una lunga serie di proposte per adeguare i nuovi appalti a criteri di “assoluta chiarezza nei rapporti fra pubblico e privato”, a partire da “periodici e sistematici controlli sui requisiti per l’iscrizione nel registro Fornitori”.
La precisione e la chiarezza dei capitolati d’appalto sono i primi elementi decisivi e centrali; è poi “determinante l’indicazione del numero di ore ordinarie di lavoro, fissando contestualmente tetti alle ore straordinarie o definendo le eventuali prestazioni straordinarie. Misure indispensabili sia a consentire il completo controllo dei costi d’appalto, che a garantire che l’intervengo avvenga con un risparmio e un migliore servizio per l’amministrazione pubblica”. Tutto questo nell’ottica di impedire fenomeni corruttivi.
Carente, infine, il capitolo relativo alle penali, che vengono previste unicamente in caso di ritardi negli adempimenti degli obblighi. “E in caso di sforamento del corrispettivo pattuito? O di eventuale utilizzo di personale non in regola?”, interroga la Centrale Sindacale Unitaria, invitando l’Esecutivo a completare la casistica per l’applicazione delle penali.
Comunicato stampa Csu
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