La Csu scioglie la riserva e proclama lo sciopero generale per l'intera giornata di mercoledì 30 maggio, al terzo giorno di Consiglio (inizia lunedì 28). Raduno e partenza del corteo alle 9.30 all'inizio di Via Giacomini in Città, il sindacato chiama a raccolta tutti i lavoratori, i disoccupati, gli studenti e i pensionati per la manifestazione in Piazza della Libertà a partire dalle 10. Sotto lo slogan “Uniti per il Paese”, insieme per rivendicare, tra le tante ragioni, equità, sviluppo economico, diritto al lavoro, una riforma delle pensioni per mettere in sicurezza il sistema, massima chiarezza sulle banche. Lo sciopero – ricorda la Csu - sarà preceduto martedì 29 dalle 17 da una manifestazione dell'Attivo dei quadri, sempre sul Pianello. Obiettivo: esprimere pieno sostegno anche alle proposte di modifica del decreto sulla tassa patrimoniale. Alla maggioranza CSdL e CDLS recriminano nello specifico di aver “imposto un ordine del giorno della sessione consiliare, che prevede sedute serali e notturne, precisando che la discussione e l'approvazione della patrimoniale dovrà concludersi entro martedì 29 maggio”; questo – obiettano i sindacati - “con il chiaro intento di impedire ai cittadini di esprimere democraticamente, anche attraverso la protesta, il proprio sostegno all'azione sindacale”.
I direttivi Usl intanto si chiamano fuori dallo sciopero generale, “che appare motivato – sottolineano - da ragioni prettamente politiche”. Deliberata dagli organismi la mancanza di elementi di merito sindacale tali da giustificarne la proclamazione”. In alternativa alla piazza, l'Usl oppone una serie di azioni mirate, che vanno da una più puntuale campagna di informazione dei cittadini, a un dialogo più stretto con le istituzioni, passando per una richiesta di incontro alla Reggenza.
I direttivi Usl intanto si chiamano fuori dallo sciopero generale, “che appare motivato – sottolineano - da ragioni prettamente politiche”. Deliberata dagli organismi la mancanza di elementi di merito sindacale tali da giustificarne la proclamazione”. In alternativa alla piazza, l'Usl oppone una serie di azioni mirate, che vanno da una più puntuale campagna di informazione dei cittadini, a un dialogo più stretto con le istituzioni, passando per una richiesta di incontro alla Reggenza.
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