"L'avanti tutta" richiesta dalla centrale sindacale unitaria (Csu) per l'entrata in vigore del "decreto Felici" relativo al nuovo corso di utilizzo della Smac Card, con il commento gratuito ed antidemocratico " che i commercianti vorrebbero continuare a non dichiarare al fisco i propri ricavi effettivi " opponendosi all'obbligatorietà della Smac , appare ai lavoratori autonomi del commercio totalmente fuori luogo e significativo di metodi coercitivi tipici di regimi da tempo tramontati.
È quantomeno incostituzionale che la rappresentanza dei lavoratori si configuri quale forza di diritto per gli indirizzi della politica del governo!
I commercianti del centro storico ribadiscono a chi non ha voluto intendere, come la CSU, che "l'attuale uso della Smac è apprezzato dai commercianti e dai consumatori, ha distinto la Rep. di San Marino rispetto ad altri paesi" e che va' mantenuto tale.
"La certificazione dei ricavi degli operatori economici in via telematica e l'obbligatorietà della Smac" non tiene conto delle incongruenze che presenta "il decreto Felici" e le tante difficoltà' applicative e l'inevitabile maggiorazione dei costi d'esercizio .
I commercianti del centro storico e dei castelli di San Marino sono costretti ad adottare "l'avanti tutta" di vetero stampo sindacale, nel sostenere il sistema tributario in vigore nella nostra piccola realtà con il sostegno della monofase e del sistema forfettario.
Le modifiche insensate e frettolose del "decreto Felici" prevedono un metodo di accertamento insostenibile nell'attività giornaliera dei punti commerciali, generando burocrazia, diseconomia, problemi operativi e perdita di clientela e violazione della privacy.
Sarebbe oltremodo opportuno avere con urgenza una risposta a quanto sostenuto con diritto dai commercianti, al fine di evitare la serrata dei punti vendita indetta per il I ottobre, nel rispetto condiviso per la Suprema Magistratura del nostro Paese.
Comunicato stampa dei commercianti del centro storico
È quantomeno incostituzionale che la rappresentanza dei lavoratori si configuri quale forza di diritto per gli indirizzi della politica del governo!
I commercianti del centro storico ribadiscono a chi non ha voluto intendere, come la CSU, che "l'attuale uso della Smac è apprezzato dai commercianti e dai consumatori, ha distinto la Rep. di San Marino rispetto ad altri paesi" e che va' mantenuto tale.
"La certificazione dei ricavi degli operatori economici in via telematica e l'obbligatorietà della Smac" non tiene conto delle incongruenze che presenta "il decreto Felici" e le tante difficoltà' applicative e l'inevitabile maggiorazione dei costi d'esercizio .
I commercianti del centro storico e dei castelli di San Marino sono costretti ad adottare "l'avanti tutta" di vetero stampo sindacale, nel sostenere il sistema tributario in vigore nella nostra piccola realtà con il sostegno della monofase e del sistema forfettario.
Le modifiche insensate e frettolose del "decreto Felici" prevedono un metodo di accertamento insostenibile nell'attività giornaliera dei punti commerciali, generando burocrazia, diseconomia, problemi operativi e perdita di clientela e violazione della privacy.
Sarebbe oltremodo opportuno avere con urgenza una risposta a quanto sostenuto con diritto dai commercianti, al fine di evitare la serrata dei punti vendita indetta per il I ottobre, nel rispetto condiviso per la Suprema Magistratura del nostro Paese.
Comunicato stampa dei commercianti del centro storico
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