L’obiettivo è evitare la procedura rafforzata da cui San Marino si liberò a settembre 2009, dopo aver adottato le misure suggerite dal Moneyval. La relazione letta all’assemblea dal commissario della Legge Rita Vannucci ottenne il riscontro sperato e il Titano si scrollò di dosso, in quella sede, l’immagine di paese “borderline” nelle misure anti-riciclaggio. Ma l’azione di monitoraggio del Moneyval è ciclica e i commissari dell’organismo sono tornati sul Titano nel settembre 2010. A conclusione della visita, le anticipazioni trapelate, accreditarono un giudizio positivo. Per sgombrare il campo da qualsiasi dubbio circa il percorso di trasparenza avviato da San Marino, la missione a Strasburgo di questi giorni, da parte di una folta delegazione. Ne fanno parte magistrati – ma questa volta la Vannucci è assente perché impegnata nelle indagini al Credito Sammarinese – alti funzionari dell’Aif, di banca centrale e delle segreterie agli esteri e alla giustizia. Il Report definitivo su San Marino sarà esaminato dall’assemblea Moneyval a settembre. Attende l’esito anche l’Unità di informazione Finanziaria di Banca d’Italia, così come emerge nella relazione annuale. Secondo l’organismo di controllo nel gennaio 2011 è stato infatti pubblicato un rapporto Ocse che ha evidenziato il persistere nel sistema sammarinese di alcune lacune e in collaborazione con la Procura di Forlì, l’Uif rende noto di aver avviato approfondimenti in materia di scudo fiscale, concentrando l’attenzione sui rimpatri giuridici da San Marino, attuati tramite società fiduciarie.
Luca Salvatori
Luca Salvatori
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