Sulla crisi economica interviene il direttivo FULI-Csdl, in linea con le posizioni della CSU sui decreti del Governo. In testa, chiedono la difesa dei posti di lavoro “perché l'aumento della disoccupazione diventerebbe una nuova calamità sociale”. Chiedono che “l'abbassamento dell'importo degli ammortizzatori sociali sia accompagnato da una revisione del reddito minimo garantito e da permessi retribuiti”, definendo “iniquo e socialmente insostenibile” il solo intervento attraverso il taglio del reddito dei lavoratori e prelievi sulle pensioni.
Di contro, chiedono che a contribuire siano i detentori delle maggiori ricchezze, con una tassazione straordinaria in ragione dei patrimoni. Chiedono azioni per il rientro dei capitali esteri e per portare alla luce quelli non dichiarati, applicando sanzioni. Il Direttivo denuncia anche mancato confronto sul decreto n.68: “le uniche attività non indispensabili che non abbiano visto chiusura totale – dice - sono state quelle del manifatturiero, ed era indispensabile che la loro ripresa fosse condivisa con le parti”