L’ultimo caso di disservizio in una camiceria di Rovereta, la Linea Uno. A inizio giugno la ditta si ritrova improvvisamente con i telefoni muti. 10 linee inservibili. All’origine di tutto un cavo malfunzionante perché troppo usurato, ma nonostante le continue segnalazioni non viene sostituito. Grazie ad alcuni espedienti dopo qualche tempo vengono ripristinate 4 linee, ma funzionano ad intermittenza.
Secondo la direzione della Linea Uno, Telecom Italia non effettuerebbe i lavori perché antieconomici. Uno stato di cose insostenibile per l’azienda di Rovereta che fa esposti, prova a mettersi in contatto con Telecom, chiede attenzione. Ora la situazione sembra prossima alla soluzione; almeno così assicurano dalla Direzione delle Poste: “entro i primi giorni della prossima settimana la Cotes, su delega Telecom, concluderà i lavori di sostituzione. Il problema era che il cavo si trovava sulla proprietà di un privato, che non collaborava; è stato così necessario studiare un percorso alternativo: più lungo e costoso”.
Ma quello di Linea Uno, fanno sapere da Osla, non è che un esempio di disservizio. Il rapporto di Telecom Italia con la Repubblica – specialmente dopo la privatizzazione della compagnia telefonica – è stato tribolato. Tempo fa si discuteva ad esempio delle lamentele di quei cittadini e imprenditori impossibilitati ad usufruire della connessione veloce ad internet. In alcune zone come Torraccia, Gualdicciolo e Chiesanuova, il servizio non è attivo. Questo perché in territorio sono stati posati, in passato, 350 cavi in grado di supportare esclusivamente linee di fonia. In questo caso il disservizio avrebbe però vita breve. Al termine di incontri tecnici, con le autorità del Titano, Telecom Italia ha firmato nei mesi scorsi un accordo nel quale si impegna – entro l’anno – a sostituire questi cavi con altri più moderni, che permettano di usufruire dell’ADSL.
Secondo la direzione della Linea Uno, Telecom Italia non effettuerebbe i lavori perché antieconomici. Uno stato di cose insostenibile per l’azienda di Rovereta che fa esposti, prova a mettersi in contatto con Telecom, chiede attenzione. Ora la situazione sembra prossima alla soluzione; almeno così assicurano dalla Direzione delle Poste: “entro i primi giorni della prossima settimana la Cotes, su delega Telecom, concluderà i lavori di sostituzione. Il problema era che il cavo si trovava sulla proprietà di un privato, che non collaborava; è stato così necessario studiare un percorso alternativo: più lungo e costoso”.
Ma quello di Linea Uno, fanno sapere da Osla, non è che un esempio di disservizio. Il rapporto di Telecom Italia con la Repubblica – specialmente dopo la privatizzazione della compagnia telefonica – è stato tribolato. Tempo fa si discuteva ad esempio delle lamentele di quei cittadini e imprenditori impossibilitati ad usufruire della connessione veloce ad internet. In alcune zone come Torraccia, Gualdicciolo e Chiesanuova, il servizio non è attivo. Questo perché in territorio sono stati posati, in passato, 350 cavi in grado di supportare esclusivamente linee di fonia. In questo caso il disservizio avrebbe però vita breve. Al termine di incontri tecnici, con le autorità del Titano, Telecom Italia ha firmato nei mesi scorsi un accordo nel quale si impegna – entro l’anno – a sostituire questi cavi con altri più moderni, che permettano di usufruire dell’ADSL.
Riproduzione riservata ©