Torna a gran voce anche la denuncia di un gruppo di insegnanti precari che lamentano, dopo tre anni dall'ultima stabilizzazione, la mancanza di una soluzione definitiva al problema del precariato nella scuola. “Se i rischi legati al ruolo di docenti fossero chiari a tutti sin da subito, - scrivono - uno potrebbe decidere di gestire diversamente la propria vita o potrebbe mettersi il cuore in pace in attesa di un’altra dose di stabilizzazione ma così non si sa mai in che genere di problemi si potrà incorrere. Nessuno ha stabilito le regole del gioco”. Oltre all'ansia da precariato ultimamente aleggia sugli insegnanti quello che definiscono “il fantasma del fabbisogno, qualcosa di evanescente, basato su dati imprecisi, e che fa paura”. Perché – si chiedono - deve corrispondere al 30 o al 40% dei docenti precari impiegati nelle varie scuole? Non siamo tutti uguali? Non abbiamo tutti lo stesso ruolo? Siamo docenti – concludono – che richiedono un trattamento giusto, che l’esempio Italiano secondo cui si può essere precari per 3 anni al massimo sia seguito anche a San Marino e che esigono che si parli di Fabbisogno sulla base di dati precisi”.
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