Tagli agli stipendi pubblici e pensionamenti coatti nel mirino della CDLS, che è pronta a ricorrere a vie legali per opporsi a questa deriva antidemocratica”. Sul tavolo il mix di provvedimenti che interessano i dipendenti dall’amministrazione pubblica, a partire dal taglio lineare delle busta paga sopra i 1800 euro e l’obbligo di andare in pensione solo per alcuni tipologie di lavoratori pubblici. “Questa Finanziaria è un vero e proprio intervento a gamba tesa, un attacco frontale all’autonomia contrattuale con evidenti lacune di costituzionalità”, accusa la CDLS. Il taglio lineare tra l’altro interviene non solo sugli stipendi dei dipendenti della pubblica amministrazione, ma anche su quelli di aziende partecipate come Banca Centrale, San Marino Rtv, Giochi del Titano, Centrale del Latte. “Si tratta di aziende - sottolinea la Confederazione Democratica – che applicano contratti di natura privata, sottoscritti cioè tra sindacato e associazioni di categoria. Siamo insomma di fronte ad una intromissione nella sfera della contrattazione che non ha alcun riscontro in nessun altro Paese e che, in un colpo solo, mette in discussione l’autonomia contrattuale e lo Stato di Diritto. Secca bocciatura anche ai pensionamenti coatti: perché provvedimenti illegittimi e discriminatori. "Ignorano i più elementari principi costituzionali e di eguaglianza tra cittadini”, afferma la CDLS, rimarcando inoltre che questo capitolo della Finanziaria fa carta straccia di specifiche norme di legge. Norme che invece riteniamo abbiano un valore superiore ad un articolo estemporaneo inserito in una legge omnibus”.
La bocciatura sindacale ai prepensionamenti si estende anche sul fronte economico, dal momento che “presto registreremo una ricaduta estremamente negativa sull’equilibrio finanziario dei Fondi Pensionistici”
La bocciatura sindacale ai prepensionamenti si estende anche sul fronte economico, dal momento che “presto registreremo una ricaduta estremamente negativa sull’equilibrio finanziario dei Fondi Pensionistici”
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