Il confronto in vista del decreto atteso a giorni. In videoconference il governo, le associazioni di categoria, quelle dei consumatori, i sindacati, gli ordini professionali: conseguenza anch'essa nella sua modalità insolita di una emergenza sanitaria che rischia – questo il timore delle categorie- di “desertificare” l'economia di San Marino. Tra le ipotesi istituire una tavolo di emergenze per la crisi, in grado di utilizzare al meglio la contingenza di questi giorni, per elaborare riforme che sarebbero state comunque all'ordine del giorno.
Ed è Anis ad ampliare la prospettiva in questo senso “Non possiamo permetterci di dimenticare quanto San Marino necessitasse anche prima del coronavirus di riforme strutturali” Al governo sono state fatte presenti le numerose segnalazioni di imprenditori che vogliono cessare la propria attività o ridurre la forza lavoro per l’impossibilità di far fronte alle spese fisse, in particolare nel settore legato al Turismo. Ma è la liquidità in generale a preoccupare sindacati e categorie e sulle fonti di finanziamento il Governo ha comunicato di essersi attivato; per Osla l'occasione di ribadire la sua ricetta: “attivarsi da un lato sul fronte internazionale, per accedere il prima possibile a canali di finanziamento con organismi multilaterali o Stati partner con i quali la Repubblica intrattiene rapporti consolidati, Italia in primis, dall’altro sul fronte interno con forti interventi di spending review”.
Tornando agli interventi, Unas chiede che siano calibrati su necessità reali e ricorda la specificità di un settore che prevede a carico del datore di lavoro ferie, festività, contributi relativi e TFR. Voce quest'ultima che, ai dipendenti del settore artigianato, dovrebbe arrivare proprio sulla busta paga di aprile, “dopo un mese di botteghe chiuse”. L'ipotesi più probabile al momento è di rateizzarla, per dare un po' di ossigeno sia ai dipendenti che ai datori di lavoro.
Nel pomeriggio la CSU ha inviato un documento a Reggenza e Governo, con una serie di misure di emergenza straordinaria e con la quale viene richiesto un incontro urgente per istituire “il fondo straordinario di solidarietà”