C'è la volontà di stipulare un Protocollo d'Intesa che porti alla nascita di un Osservatorio sui lavoratori frontalieri: strumento per monitorare le dinamiche, formulare analisi e definire proposte, relative ad una realtà, che per quanto riguarda San Marino, tocca un numero di Italiani che supera le 6000 unità, non solo riminesi. Infatti passo successivo sarà quello di proporlo anche alle Province di Forlì-Cesena e Pesaro-Urbino, oltre che alla regione Marche, di farne parte, in quanto sono i territori di confine che hanno più persone che si recano al lavoro in uno Stato estero. Proposta che poi sarà formalmente avanzata anche alle Istituzioni della Repubblica di San Marino
Al tavolo della provincia c'erano il presidente Riziero Santi, l’assessora regionale Emma Petitti, i coordinatori sindacali nazionali dei lavoratori Frontalieri di Cgil, Cisl e Uil e del CSIR nonché i sindacati del Titano.
Sul tavolo problemi di carattere fiscale, normativo ed anche dei diritti in senso più generale. Una delle finalità sarà proprio quella di avanzare proposte ai livelli istituzionali competenti, italiani e sammarinesi, affinché la condizione lavorativa di migliaia di lavoratori italiani nella Repubblica di San Marino (e, più in generale, in altre parti d’Italia confinanti con paesi esteri) sia la migliore possibile.
