L'Italia non è un Paese per giovani, ma soprattutto per bambini. A rischiare la povertà nel 2021 erano più di un quarto dei minorenni: il 26%, in aumento di quasi un punto rispetto all'anno precedente. Se si guarda anche al rischio di esclusione sociale, si arriva quasi al 30%. Va ancora peggio per i più piccoli, gli under 6, per cui il tasso di rischio di povertà ed esclusione passa dal 27 al 31,6%: più di quattro punti in un anno, per un totale di 789mila bambini in età prescolare coinvolti, ovvero un quarto dei bambini italiani. Nel 2021, nel complesso, 2 milioni e 850mila minori erano in famiglie con un reddito inferiore al 60% di quello medio, in nuclei con una grave privazione materiale e sociale o in una famiglia con un'intensità di lavoro molto bassa. Più in generale, nel 2021 la percentuale di persone con un reddito più basso della metà di quello medio disponibile è salita, seppur poco, rispetto al 2020, passando dal 20 al 20,1%. Stiamo parlando di 11 milioni e 840mila persone in difficoltà. Dati che ancora non tengono conto della bastonata tirata dall'inflazione, esplosa nel 2022.