La Guardia di Finanza festeggia il 237 esimo anniversario della fondazione e quella emiliano romagnola fa un bilancio dei primi 5 mesi. Il contrasto all’evasione internazionale resta la priorità per il comandante delle fiamme gialle bolognesi. Domenico Minervini: "Sono state scoperte 458 posizioni di persone fisiche e ditte che hanno compiuto operazioni commerciali e finanziarie, con San Marino, pari a 435 milioni", anche se riconosce al Titano di aver iniziato fare qualche apertura. In tutto sono state eseguite 921 verifiche e 1856 controlli fiscali, che hanno consentito di individuare redditi sottratti al fisco per oltre 1,1 miliardi di euro. L’iva evasa è pari a 245 milioni di euro. Le fiamme gialle dell’Emilia Romagna da gennaio hanno scovato circa 200 evasori totali. Sul fronte dell’evasione fiscale internazionale l’efficace collaborazione intercorsa tra il corpo e le autorità estere ha consolidato e accresciuto i risultati conseguiti nel 2010 nel contrasto ai paradisi fiscali e agli illeciti transnazionali. In particolare l’attività dei militari dell’Emilia–Romagna si muove su due filoni: il filone Pessina. Cioè la lista di nominativi che hanno portato denaro all’estero, sequestrata all’avvocato svizzero Fabrizio Pessina. Analizzate 38 posizioni sui 60 nominativi presenti in regione. L’altro filone è il Piano Ginevra, con le 343 posizioni di emiliani romagnoli ricavate dalla cosiddetta Lista Falciani, di cui 250 finite nel mirino della Gdf. Si parla di violazioni per 272 milioni di euro ai fini imponibili. L’attività regionale ha permesso di scoprire anche oltre 300 lavoratori in nero e 200 irregolari. La mancata emissione di scontrini e fatture continua ad essere un fenomeno rilevante, pari al 30% dei controlli. Nella lotta alla criminalità organizzata da segnalare 51 accertamenti patrimoniali per un sequestro di patrimoni illeciti di 10 milioni di euro.
Riproduzione riservata ©