Dall'export arrivano segnali che fanno ben sperare le aziende ancora alle prese con la crisi. Unioncamere Emilia-Romagna parla di "segnali di fiducia": nel secondo trimestre del 2014, infatti, le esportazioni emiliano-romagnole, per un valore di 13.495 milioni di euro, hanno fatto segnare "un buon incremento" (+3,2%) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e corrispondono al 13,4% dell''export nazionale. Lo attestano i dati Istat sulle esportazioni delle regioni italiane analizzati da Unioncamere Emilia-Romagna. Uno studio da cui emerge, ad esempio, che è molto più contenuto l'incremento delle vendite all'estero nazionali (+1,1%). Il dato trimestrale regionale è determinato, come sempre, dall'andamento sui mercati dell'Unione europea, che si aggiunge alla continua crescita nell'area statunitense. L'Emilia-Romagna, specifica una nota di Unioncamere, è la terza regione per quota dell'export nazionale, preceduta dalla Lombardia (27,4%) e dal Veneto (13,4%). Con l'eccezione della Lombardia (sostanzialmente invariato), l'andamento trimestrale è positivo per le altre regioni che esportano maggiormente, Veneto (+3,2%) e Piemonte (+2,1%). Le apparecchiature elettriche, elettroniche, ottiche e di misura sono in forte crescita (+11,8%), e prosegue la ripresa dei prodotti della piccola industria del legno e del mobile (+10%). Buono il risultato sui mercati esteri dell'industria della moda (+8,5%). Al contrario, l'industria della metallurgia e delle lavorazioni metalliche subisce una pesante contrazione del 7,5%.
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