È allarme mutui per la Federconsumatori di Rimini. Infatti il continuo rialzo dei tassi della BCE per fermare la corsa dell’inflazione ha prodotto gravi riflessi soprattutto per i mutui a tasso variabile. Secondo l'Osservatorio Federconsumatori, infatti in caso di mutuo a tasso variabile di 115.000 euro per 25 anni, la rata mensile ha subito un aumento medio del +44% rispetto al 2022 e del +64% rispetto al 2021. Questo si traduce in un aggravio di +212,43 euro al mese, ovvero +2.549,16 euro annui. Costi, scrive l'associazione, divenuti insostenibili per molte famiglie, anche alla luce del rincaro generalizzato dei prezzi, dall’energia al settore alimentare.
Non va meglio sul fronte dei mutui a tasso fisso: anche se l'aumento dipende dalle diverse condizioni contrattuali stipulate. Comunque, stipulando un mutuo a tasso fisso oggi, si avrebbe una rata più onerosa mediamente del 6% rispetto a quella di un mutuo a tasso fisso stipulato nel 2022, ma ancor più impressionante è il divario con la rata del 2021, che segna il +31%. arrivado a dover sborsare, rispetto a due anni fa oltre 41.mila euro.
Per la Federconsumatori è necessario uno sforzo più consistente: è indispensabile, prevedere un ampliamento del fondo di solidarietà Gasparrini per i mutui sulla prima casa, concedendo l’accesso anche a chi è in mora da oltre 90 giorni; bisogna consentire la rinegoziazione del mutuo con rate sostenibili, per esempio differendo il pagamento di una quota degli interessi aggiuntivi maturati, aggiungendo rate in coda al piano di ammortamento, rese così infruttifere di ulteriori interessi (per divieto di anatocismo); consentire la rinegoziazione o la surroga a tasso fisso (quella prevista dal Governo in Legge di Bilancio) anche ai morosi e ampliare la soglia Isee e il limite massimo del mutuo per fruire di tale opzione.