Tra black list e richiesta di nominativi italiani con conti correnti a San Marino, il pressing dell’Italia si fa sempre più asfissiante. Giorgio Felici, segretario della Federazione Industria della CDLS, ricorda che in un anno mille lavoratori sono finiti in mobilità, con una impennata paurosa – 400 licenziamenti – nei primi mesi del 2010. "E le uniche risposte - dice - sembrano le revoche di società fasulle e fatturiere. Il Paese - afferma - sta precipitando nella crisi più grave della sua storia, se non si recuperano moralità, integrità e competenze". "Anche nel sindacato - conclude Felici - va rilanciata l’azione di stimolo e proposta, perché l’economia si liberi di vecchi pregiudizi e sia in grado di raccogliere nuove sfide, come ad esempio l’apertura all’Europa".
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