E' ancora tutta da giocare la partita del bilancio, sul fronte del dialogo con i rappresentanti dei lavoratori. Il Governo ha presentato una sua bozza di proposte a palazzo Begni. Due quelle più contestate. Da una parte c'è l'intenzione di ridurre di 19 milioni di euro all'anno, per tre anni, il contributo versato dallo Stato nel fondo pensione dei lavoratori dipendenti. In parallelo, lo scontro prosegue sulla decurtazione degli stipendi dei dipendenti PA.
Tagli previsti anche per chi lavora nelle partecipate, sotto forma di ritenuta di solidarietà. Non si può fare, sostengono i rappresentanti dei lavoratori, trattandosi di contratti di tipo privato. Nella proposta governativa rientra poi una riduzione dei trasferimenti ad enti e aziende del settore pubblico allargato e alle partecipate per circa sette milioni di euro. Critiche all'ipotesi di diminuzione delle deduzioni per i pensionati dal 20% al 7%.
Il Segretario di Stato alle Finanze, Eva Guidi, aveva dichiarato di voler riaprire il dialogo con le parti sociali, ma i sindacati sulla finanziaria restano critici. "Da una parte dialoghiamo e dall'altra ci mettono le mani in tasca", afferma Giuliano Tamagnini (Csdl). Eva Guidi parla però di un incontro in un clima di collaborazione, pur nelle convinzioni di ognuno, e si sofferma sulla volontà di una riforma delle pensioni condivisa come esempio di effettiva apertura.
Nella proposta dell'esecutivo c'è un rafforzamento dei controlli fiscali, anche attraverso Smac e analisi delle dichiarazioni. La Cdls, guidata da Gianluca Montanari, boccia di fatto questo punto parlando di mancanza di “iniziative concrete per combattere l'evasione”. Equità fiscale rivendicata anche da Francesco Biordi (Usl) che aggiunge: "Non parliamo mai di sviluppo economico". Un nuovo incontro martedì prossimo.
Mauro Torresi
Tagli previsti anche per chi lavora nelle partecipate, sotto forma di ritenuta di solidarietà. Non si può fare, sostengono i rappresentanti dei lavoratori, trattandosi di contratti di tipo privato. Nella proposta governativa rientra poi una riduzione dei trasferimenti ad enti e aziende del settore pubblico allargato e alle partecipate per circa sette milioni di euro. Critiche all'ipotesi di diminuzione delle deduzioni per i pensionati dal 20% al 7%.
Il Segretario di Stato alle Finanze, Eva Guidi, aveva dichiarato di voler riaprire il dialogo con le parti sociali, ma i sindacati sulla finanziaria restano critici. "Da una parte dialoghiamo e dall'altra ci mettono le mani in tasca", afferma Giuliano Tamagnini (Csdl). Eva Guidi parla però di un incontro in un clima di collaborazione, pur nelle convinzioni di ognuno, e si sofferma sulla volontà di una riforma delle pensioni condivisa come esempio di effettiva apertura.
Nella proposta dell'esecutivo c'è un rafforzamento dei controlli fiscali, anche attraverso Smac e analisi delle dichiarazioni. La Cdls, guidata da Gianluca Montanari, boccia di fatto questo punto parlando di mancanza di “iniziative concrete per combattere l'evasione”. Equità fiscale rivendicata anche da Francesco Biordi (Usl) che aggiunge: "Non parliamo mai di sviluppo economico". Un nuovo incontro martedì prossimo.
Mauro Torresi
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