La materia è delicata e la situazione in divenire. Ma il conteggio delle spese deducibili si conferma un dato di fatto, già a partire dalla busta paga di gennaio. La premessa: c'è un tetto delle deducibilità di 9000 euro suddivisi in 13 mensilità, che vale per tutti i lavoratori dipendenti e i pensionati, ma con una sostanziale differenza: i redditi imponibili inferiori ai 40000 euro lordi annui godono infatti di una no tax area, valore calcolato sull'imponibile di ognuno e per questo assolutamente individuale; mentre per i redditi pari o superiori a 40000 nessuna area esente, bensì l'obbligo di raggiungere il totale dei 9000 euro di spese deducibili tramite acquisti effettivi tracciati con la Smac. In busta paga cosa cambia? Nelle ritenute d'acconto viene già considerata la quota mensile relativa all'intera somma deducibile, i soliti 9000 euro. Chi ad esempio percepisce 30000 euro troverà sul cedolino due voci: la prima sull'ammontare della no tax area, quella quota riconosciuta cioè senza la necessità di presentare la documentazione; la seconda, invece sull'importo delle spese deducibili utilizzando la Smac quale strumento di attestazione di pagamento. La somma dei due valori sarà sempre di 9000 euro.
In questa prima fase, ogni dipendente o pensionato ha tempo fino al 30 aprile per comunicare al datore di lavoro o all'ISS se accettare o meno nel calcolo delle ritenute d'acconto le deduzioni delle spese da documentare. Infatti non è per nulla obbligatorio usufruire di tali deduzioni: una volta trascorso questo primo quadrimestre, dal 1° maggio chi rifiuta l'applicazione delle deduzioni si vedrà ricalcolate le proprie ritenute d'acconto su un nuovo imponibile, che di conseguenza saranno maggiori. In caso la quota di 9000 euro non sia interamente raggiunta, è previsto un conguaglio entro febbraio dell'anno successivo a quello fiscale di riferimento solo per chi non è tenuto a compilare la dichiarazione dei redditi. Chi invece la dichiarazione dei redditi la deve presentare, ma ad esempio arriva a quota 8000 euro di spese deducibili, la ritenuta verrà ricalcolata con conseguente recupero fiscale sulla differenza dei restanti 1000 euro e si alzerà. Un alleggerimento, infine, dal decreto 180/2013. Per il 2014, anno di transizione, prevista una riduzione del 15% in via forfettaria della parte di spesa da documentare, valida per tutti a prescindere dall'imponibile di partenza.
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In questa prima fase, ogni dipendente o pensionato ha tempo fino al 30 aprile per comunicare al datore di lavoro o all'ISS se accettare o meno nel calcolo delle ritenute d'acconto le deduzioni delle spese da documentare. Infatti non è per nulla obbligatorio usufruire di tali deduzioni: una volta trascorso questo primo quadrimestre, dal 1° maggio chi rifiuta l'applicazione delle deduzioni si vedrà ricalcolate le proprie ritenute d'acconto su un nuovo imponibile, che di conseguenza saranno maggiori. In caso la quota di 9000 euro non sia interamente raggiunta, è previsto un conguaglio entro febbraio dell'anno successivo a quello fiscale di riferimento solo per chi non è tenuto a compilare la dichiarazione dei redditi. Chi invece la dichiarazione dei redditi la deve presentare, ma ad esempio arriva a quota 8000 euro di spese deducibili, la ritenuta verrà ricalcolata con conseguente recupero fiscale sulla differenza dei restanti 1000 euro e si alzerà. Un alleggerimento, infine, dal decreto 180/2013. Per il 2014, anno di transizione, prevista una riduzione del 15% in via forfettaria della parte di spesa da documentare, valida per tutti a prescindere dall'imponibile di partenza.
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