Si tratta di una delle tante iniziative, dal 2004 a oggi – ha ricordato il direttore della Bcsm Luca Papi - che ha visto intensificare i rapporti tra il nostro Organo Centrale e il Fondo monetario Internazionale. Un rapporto che mostra come la crisi che ha colpito il sistema americano abbia degli effetti anche sull’area europea. Papi annuncia poi l’avvio in autunno del programma Fspa, cioè il gruppo di esperti monetari che valuterà il nostro sistema finanziario. Il Segretario Stefano Macina ha analizzato il sistema finanziario sammarinese per il 2007. Siamo stati colpiti solo marginalmente - ha detto – dalla crisi americana. La raccolta del sistema, tra diretta e indiretta, si attesta a 14,2 miliardi di Euro, con un più 12,2% rispetto al 2006 ferma a 12,6 miliardi. Lo sviluppo degli impieghi ha visto un crescita del 14,2 per cento. Il flusso reddituale di sistema è aumentato in 12 mesi di 10 milioni di euro. Il responsabile politico non ravvisa, dunque, tensioni di liquidità del nostro sistema. Un settore sempre più importante della nostra economia, che impiega circa 1000 addetti. “Il futuro – annuncia Macina – è definire il quadro normativo con il regolamento dei bilanci, quello sulla vigilanza informativa. E l’assicurazione dei depositi”.
È Silvia Sgherri, del Fondo monetario, ad illustrare il rapporto delimitato all’area europea. È una previsione fosca quella per i prossimi due anni. Con una crescita economica in calo di 1 punto percentuale, la ripresa si vedrà solo nella seconda metà del 2009. A incidere la crisi americana, l’apprezzamento dell’euro e i rincari del settore energetico e alimentare. Anche le aspettative inflative sembrano mantenersi alte. Cosa questa che allarma più la Bce. Un quadro a tinte grigie con un aspetto positivo: il sistema finanziario europeo mostra forti resistenze alla crisi dei mutui subprime Usa, in arrivo tra 6-9 mesi.
È Silvia Sgherri, del Fondo monetario, ad illustrare il rapporto delimitato all’area europea. È una previsione fosca quella per i prossimi due anni. Con una crescita economica in calo di 1 punto percentuale, la ripresa si vedrà solo nella seconda metà del 2009. A incidere la crisi americana, l’apprezzamento dell’euro e i rincari del settore energetico e alimentare. Anche le aspettative inflative sembrano mantenersi alte. Cosa questa che allarma più la Bce. Un quadro a tinte grigie con un aspetto positivo: il sistema finanziario europeo mostra forti resistenze alla crisi dei mutui subprime Usa, in arrivo tra 6-9 mesi.
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