“I dati su San Marino diffusi dal Fondo Monetario Internazionale, se consideriamo l’andamento del Prodotto Interno Lordo, sono in linea con quanto sta avvenendo in Italia e nel resto d’Europa; nel 2010 è possibile raggiungere una certa stabilità, per poi ripartire”. E’ la lettura dell’Article IV, dell’FMI, da parte di un addetto ai lavori: il direttore della Banca di San Marino, Tagliaferro. Nel rapporto si parla di un andamento negativo del PIL, nel 2009, del 5%; la previsione per il 2010 è di un -1,8%. Ma soprattutto si ammonisce il Paese a ricostruire al più presto la credibilità di Banca Centrale; pesano inoltre gli effetti – in termini di liquidità – delle amnistie fiscali, e la situazione ancora da decifrare di Cassa di Risparmio nella vicenda Delta. “In questo momento la priorità – afferma Tagliaferro – è trovare compattezza, anche nel mondo politico, per sistemare i vertici di Banca Centrale. E’ necessario un organismo di vigilanza efficiente per garantire il buon funzionamento del sistema finanziario ed attrarre investitori esteri”. “Il rapporto del Fondo Monetario Internazionale – continua Tagliaferro – contiene anche parti positive; e tutto sommato gli istituti di credito della Repubblica hanno ammortizzato bene gli effetti dello scudo fiscale; ma non dobbiamo abbassare la guardia, è necessario trovare soluzioni condivise per uscire definitivamente dalla crisi”.
Gianmarco Morosini
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