I temi sul tavolo sono numerosi. Si va dalle strategie per i cambiamenti climatici al sostegno ai paesi in difficoltà per l’agricoltura e l’alimentazione; poi le politiche economiche, contro la corruzione e per combattere la povertà. Gli esperti invitano a tenere alta la guardia sui cosiddetti titoli tossici e a favorire in ogni modo l’occupazione. A due anni dall’avvio della crisi si registrano timidi segnali di crescita economica, ma la ripresa generale è ancora lontana. Bene le performance dei paesi emergenti, ma Europa e Stati Unite vivono ancora una stagnazione. “Ci troviamo in un momento topico e il futuro è incerto”, ha detto il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Dominique Strauss-Kahn, si sta tornando alla crescita, ma sappiamo tutti che è fragile e non omogenea. Sotto accusa c’è il debito pubblico dei Paesi industrializzati, chiamati a diminuirlo di almeno un punto percentuale dal prossimo anno. Il Presidente della Banca Mondiale, Robert Zoellick, ha messo in evidenza come il G20 fatichi a riassumere le posizioni di tutti gli Stati. “Qui – ha detto – c’è un G187, ed è questo l’organismo capace di governare le politiche economiche mondiali. E’ dalla collaborazione fra G20 e G187 – ha aggiunto – che si possono raggiungere risultati significativi”. Da Washington in collegamento l'ambasciatore Paolo Rondelli
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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