I fondamentali su cui basare un piano di interventi concreto finalizzato a stimolare e supportare tempestivi processi di crescita indispensabili per la sopravvivenza del nostro Paese devono essere pochi, chiari e percepibili ed efficaci.
Uno di questi è un determinato approccio al processo di sburocratizzazione e semplificazione dei processi relativi alle funzionalità del sistema impresa. Dopo un importante approfondimento stimolato dalla Fondazione nell'autunno 2012 sui modelli applicati in altri Paesi e sulla politica UE in questa direzione, sottolineiamo come il Vice Presidente della Commissione europea nonchè Commissario per l'Industria e Imprenditoria, Antonio Tajani, stia tenacemente continuando sulla linea intrapresa come dimostra la presentazione del piano di azione "Imprenditoria 2020" avvenuta il 09 gennaio scorso. Il principio fondamentale di questo intervento verte sulla considerazione che una strategia generale sull'imprenditorialità deve basarsi sulla consapevolezza che lo Stato non deve essere un ostacolo ma al servizio del sistema imprenditoriale, abbattendo al massimo le barriere del fare impresa. Il piano di azione identifica sei aree su cui UE e Stati membri sono chiamati ad intensificare gli sforzi per consentire la nascita e sviluppo di nuove imprese e l'attrazione di investimenti (1 - accesso al credito; 2 - sostegno agli imprenditori in fasi cruciali; 3 - utilizzo delle tecnologie ICT; 4 - trasferimento dell'azienda; 5 - seconda opportunità; 6 - semplificazioni). Sul fronte delle semplificazioni è necessario impostare azioni che abbiano come obiettivo il miglioramento delle condizioni di operatività per le imprese e soprattutto per le PMI. In questo senso è stata avviata ed intensificata una azione di revisione di tutte le normative esistenti che impattino sulle PMI con obiettivo di valutazione degli effetti operativi e di intervento per la concessione dei deroghe e/o modifica delle condizioni finalizzato a ridurre costi ed oneri, il tutto con immediate ricadute sulla facilitazione del business. Questo approccio condizionerà anche tutte le nuove proposte di legge che saranno tenute ad una valutazione di impatto a fini correttivi e di eliminazione di barriere allo sviluppo. Su tutti emerge l'obiettivo europeo di raggiungere il risultato della creazione di una impresa in un tempo medio di 3 giorni con una spesa di 100 euro, con il rilascio (entro il 2015) di licenze ed autorizzazioni entro un mese dalla costituzione dell''impresa, stimolando le procedure di autocertificazione ed abolendo ogni obbligo di autenticazione per i documenti pubblici necessari all'attività di imprese transfrontaliere. San Marino non può non adattarsi con immediatezza a questi standard, ELIMINANDO VELOCEMENTE ALCUNI PROCESSI AUTORIZZATIVI, ELIMINANDO LE INUTILI RICHIESTE DOCUMENTALI, ’ELIMINANDO LE TASSE E TASSINE NEGLI ULTIMI TEMPI INTRODOTTE, pur nella garanzia della trasparenza e di una corretta selezione degli operatori che deve avvenire sulla base di requisiti certi. Deve essere a tutti chiaro che la presenza di questi ostacoli continuerà a tenere lontani gli imprenditori da San Marino, a precludere nuove entrate per l’erario, a compromettere il nostro livello di stato sociale.
Comunicato stampa
Uno di questi è un determinato approccio al processo di sburocratizzazione e semplificazione dei processi relativi alle funzionalità del sistema impresa. Dopo un importante approfondimento stimolato dalla Fondazione nell'autunno 2012 sui modelli applicati in altri Paesi e sulla politica UE in questa direzione, sottolineiamo come il Vice Presidente della Commissione europea nonchè Commissario per l'Industria e Imprenditoria, Antonio Tajani, stia tenacemente continuando sulla linea intrapresa come dimostra la presentazione del piano di azione "Imprenditoria 2020" avvenuta il 09 gennaio scorso. Il principio fondamentale di questo intervento verte sulla considerazione che una strategia generale sull'imprenditorialità deve basarsi sulla consapevolezza che lo Stato non deve essere un ostacolo ma al servizio del sistema imprenditoriale, abbattendo al massimo le barriere del fare impresa. Il piano di azione identifica sei aree su cui UE e Stati membri sono chiamati ad intensificare gli sforzi per consentire la nascita e sviluppo di nuove imprese e l'attrazione di investimenti (1 - accesso al credito; 2 - sostegno agli imprenditori in fasi cruciali; 3 - utilizzo delle tecnologie ICT; 4 - trasferimento dell'azienda; 5 - seconda opportunità; 6 - semplificazioni). Sul fronte delle semplificazioni è necessario impostare azioni che abbiano come obiettivo il miglioramento delle condizioni di operatività per le imprese e soprattutto per le PMI. In questo senso è stata avviata ed intensificata una azione di revisione di tutte le normative esistenti che impattino sulle PMI con obiettivo di valutazione degli effetti operativi e di intervento per la concessione dei deroghe e/o modifica delle condizioni finalizzato a ridurre costi ed oneri, il tutto con immediate ricadute sulla facilitazione del business. Questo approccio condizionerà anche tutte le nuove proposte di legge che saranno tenute ad una valutazione di impatto a fini correttivi e di eliminazione di barriere allo sviluppo. Su tutti emerge l'obiettivo europeo di raggiungere il risultato della creazione di una impresa in un tempo medio di 3 giorni con una spesa di 100 euro, con il rilascio (entro il 2015) di licenze ed autorizzazioni entro un mese dalla costituzione dell''impresa, stimolando le procedure di autocertificazione ed abolendo ogni obbligo di autenticazione per i documenti pubblici necessari all'attività di imprese transfrontaliere. San Marino non può non adattarsi con immediatezza a questi standard, ELIMINANDO VELOCEMENTE ALCUNI PROCESSI AUTORIZZATIVI, ELIMINANDO LE INUTILI RICHIESTE DOCUMENTALI, ’ELIMINANDO LE TASSE E TASSINE NEGLI ULTIMI TEMPI INTRODOTTE, pur nella garanzia della trasparenza e di una corretta selezione degli operatori che deve avvenire sulla base di requisiti certi. Deve essere a tutti chiaro che la presenza di questi ostacoli continuerà a tenere lontani gli imprenditori da San Marino, a precludere nuove entrate per l’erario, a compromettere il nostro livello di stato sociale.
Comunicato stampa
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