“Il comunicato voleva essere solo una analisi, una fotografia della situazione. Mi sembra sia chiaro, in fondo, che aspettiamo tutte le informazioni, tutti i dettagli tecnici. Ad oggi non abbiamo impegnato un centesimo, abbiamo solo manifestato una apertura, quindi nessuna deliberazione”. Questa la replica di Maria Teresa Venturini all'indomani della levata di scudi sulla nota diffusa ieri a sua firma, in qualità di Coordinatore, da parte di alcuni membri del Consiglio per la Previdenza. Il nodo: la proposta del Governo di investire i fondi pensione in bond dello Stato per ricapitalizzare Cassa di Risparmio e una confermata “disponibilità – recita il comunicato del Coordinatore – a dare supporto all'economia sammarinese”, ma senza prescindere da tutte le informazioni necessarie alla decisione. Oggi, in un vibrante botta e risposta, Anis rincara la dose e lo definisce un “episodio molto grave” per contenuto e mancanza di condivisione. “Ci dissociamo – affermano gli industriali - e pretendiamo che venga specificato che tali dichiarazioni sono riferite ad una sua posizione personale e non dell’intero Consiglio”. Precisazione che non si fa attendere: “La nota? L'ho fatta come Coordinatore e non come Consiglio – manda a dire la Venturini a chi la accusa di aver commesso un abuso - non avevo pertanto bisogno di condivisione da parte degli altri, ad ogni modo che non si dica che si tratti di qualcosa di cui non si è mai parlato”.
Il tema non cadrà affatto nel vuoto: già domani sarà al centro di una nuova riunione a Palazzo Begni tra Governo, maggioranza, opposizioni e tutte le parti sociali. Anis, intanto, evidenzia anche altre preoccupazioni: “Occorre fare sistema, ma non accettiamo accordi al buio – dicono dalla sede di Viale Onofri –, pretendiamo di conoscere modalità, tempi e soprattutto obiettivi prima di valutare qualsiasi intervento, che si tratti di un contributo o di un sacrificio”. Nello specifico, come era prevedibile, - riporta la nota di Assoindustria - il Governo ha chiesto al Consiglio di Previdenza di acquistare titoli di debito dello Stato per 150 milioni di euro con le risorse dei Fondi Pensione, che ammontano a circa 450 milioni. “Vogliamo sapere – puntualizzano - perché servono questi soldi, dove e come verranno utilizzati e quando verranno restituiti, stante l’esigenza statutaria di garantire una remunerazione a queste operazioni e visto che tra pochi anni – aggiungono - serviranno per pagare le pensioni”. Ma non è tutto: dall'Anis vogliono infatti conoscere il piano complessivo di ristrutturazione del sistema finanziario e quante altre risorse serviranno per completarlo. “Il Governo – concludono – è tenuto a spiegare”.
Il tema non cadrà affatto nel vuoto: già domani sarà al centro di una nuova riunione a Palazzo Begni tra Governo, maggioranza, opposizioni e tutte le parti sociali. Anis, intanto, evidenzia anche altre preoccupazioni: “Occorre fare sistema, ma non accettiamo accordi al buio – dicono dalla sede di Viale Onofri –, pretendiamo di conoscere modalità, tempi e soprattutto obiettivi prima di valutare qualsiasi intervento, che si tratti di un contributo o di un sacrificio”. Nello specifico, come era prevedibile, - riporta la nota di Assoindustria - il Governo ha chiesto al Consiglio di Previdenza di acquistare titoli di debito dello Stato per 150 milioni di euro con le risorse dei Fondi Pensione, che ammontano a circa 450 milioni. “Vogliamo sapere – puntualizzano - perché servono questi soldi, dove e come verranno utilizzati e quando verranno restituiti, stante l’esigenza statutaria di garantire una remunerazione a queste operazioni e visto che tra pochi anni – aggiungono - serviranno per pagare le pensioni”. Ma non è tutto: dall'Anis vogliono infatti conoscere il piano complessivo di ristrutturazione del sistema finanziario e quante altre risorse serviranno per completarlo. “Il Governo – concludono – è tenuto a spiegare”.
Riproduzione riservata ©