“Sacrifici al buio” non sono “accettabili” e, anzi, è arrivato il momento di “far partire azioni di responsabilità” verso chi ha causato il dissesto nelle banche. E' il messaggio dei segretari di Csdl e Cdls, Giuliano Tamagnini e Gianluca Montanari, in una sala Montelupo piena. La Csu ha fatto il punto sulla situazione dei fondi pensione allocati negli istituti di credito sammarinesi e ha esortato a metterli “subito in sicurezza” e a trovare soluzioni per “ridare ossigeno” al comparto bancario.
Ammontano a 507 milioni di euro i fondi previdenziali divisi tra somme liquide depositate nelle banche, in pronti contro termine (quindi investite) o impiegati con altre soluzioni: 427 milioni del primo pilastro, 80 milioni di Fondiss. La quota più grande è in Cassa di Risparmio per 155 milioni di euro.
Durante la serata un riferimento a Banca CIS e al blocco dei pagamenti, considerando i circa 100 milioni di fondi depositati al suo interno. Dalla Csu il richiamo a Governo e partiti che finora non hanno dato “risposte convincenti” e la richiesta di una condivisione con tutte le forze politiche, sociali ed economiche. Roberto Giorgetti di Rf, per la maggioranza, ha citato il negoziato con l'Ue, con le relative opportunità, e il memorandum con Bankitalia. Pasquale Valentini della Dc, per le opposizioni, ha lamentato la mancanza di “passi concreti verso l'uscita dalla crisi”.
Una delle novità è il “Progetto NPL” dell'Associazione bancaria sammarinese che mira a risolvere il problema dei crediti deteriorati anche attraverso l'investimento di una parte dei fondi pensione.
Nel servizio, l'intervista a Giuliano Tamagnini, segretario generale Csdl