Banca centrale non accetta accuse di ritardi: "massimo impegno per supportare l’attività di FONDISS e tutelare i suoi aderenti. non si poteva – sotto il profilo di vigilanza – acconsentire l’avvio dell’attività di investimento in assenza dei presidi necessari a garantire la corretta gestione e amministrazione. Considerando che la normativa è stata completata solo a fine ottobre 2013". Anche se per Bcsm restano alcune criticità su cui intervenire per un efficiente svolgimento della previdenza complementare. sui tassi irrisori applicati ai conti dello stato i vertici di via del Voltone ricordano che le funzioni e l’operatività dell'istituto non sono paragonabili a quelle di una banca commerciale. "le nostre operazioni devono garantire la massima sicurezza dell’investimento, la sua pronta liquidabilità e un rischio quasi nullo". cioè depositi a brevissimo termine presso primarie istituzioni finanziarie internazionali o banche centrali che comportano tassi di rendimento prossimi allo zero: allineati alle condizioni di mercato prevalenti nell’area dell’Euro. Conti sui quali - ribadisce Banca centrale - "non c'è l’addebito di servizi di pagamento e incasso di norma richiesti dalle banche commerciali. condizioni definite dalla convenzione stipulata con lo Stato, che nel 2014 ha ridotto del 30 per cento la remunerazione riconosciuta a BCSM sui servizi resi".
Nella diatriba si inserisce il Sindacato, intanto con l'anomalia costituita dall'istituto centrale, Banca depositaria nonché soggetto controllore, puntando il dito anche sui ritardi, resistenze e ostacoli rispetto ad una gestione efficiente e produttiva delle risorse. "Una gestione di Bcsm affatto soddisfacente - per la Csu - considerando anche il vuoto normativo creatosi a seguito del referendum abrogativo del 25 maggio scorso. Esito che ha indebolito la possibilità di FONDISS di ricercare le migliori soluzioni per il rendimento dei soldi di autonomi e dipendenti, rispondendo più a logiche di interessi delle banche sammarinese. responsabilità che per la Csu vanno anche al Congresso di Stato "che non ha ancora risposto alla richiesta di superare il vuoto legislativo creatosi a maggio".
Nella diatriba si inserisce il Sindacato, intanto con l'anomalia costituita dall'istituto centrale, Banca depositaria nonché soggetto controllore, puntando il dito anche sui ritardi, resistenze e ostacoli rispetto ad una gestione efficiente e produttiva delle risorse. "Una gestione di Bcsm affatto soddisfacente - per la Csu - considerando anche il vuoto normativo creatosi a seguito del referendum abrogativo del 25 maggio scorso. Esito che ha indebolito la possibilità di FONDISS di ricercare le migliori soluzioni per il rendimento dei soldi di autonomi e dipendenti, rispondendo più a logiche di interessi delle banche sammarinese. responsabilità che per la Csu vanno anche al Congresso di Stato "che non ha ancora risposto alla richiesta di superare il vuoto legislativo creatosi a maggio".
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