Il Segretario alle Finanze Claudio Felici ha incontrato i sindacati per illustrare il contenuto della bozza di decreto delegato finalizzata al recupero, per i frontalieri, di una parte della cosiddetta "tassa etnica". Per la Csu – che chiede l'abolizione della tassa ed anche il rimborso degli arretrati - il testo presentato è una proposta troppo parziale e con forti contraddizioni. Non viene infatti superato il tetto dei trentamila euro per accedere ai benefici e – riferisce la Csu – chi ha ha già ottenuto un credito di imposta dall'erario italiano rischia, paradossalmente, di non ottenere nulla. Chi invece in Italia non ha passività deducibili – come figli a carico o mutuo da pagare - può ottenere un rimborso da San Marino, non superiore a 720 euro. Sono dunque penalizzati i lavoratori che hanno famiglia e che comunque sostengono maggiori spese. Si tratta – secondo la Csu - di una contraddizione inaccettabile. La Centrale sindacale Unitaria chiede alla Segreteria finanze di ridefinire una proposta accettabile.
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