A Roma si decide sulla franchigia per alleggerire la doppia imposizione fiscale, a San Marino sono ore cruciali per il famigerato articolo della finanziaria che dal 2010 ha eliminato una detrazione che costa ai frontalieri dai 150 ai 250 euro al mese. Un lavoratore sammarinese, Alessandro Stacchini, solidale coi suoi colleghi frontalieri, ha deciso di scrivere una lettera aperta ai neo-consiglieri chiedendo di sanare quella che definisce “la ferita dell'articolo 56”. Nell'incontro di domani tra sindacati e governo sulla finanziaria se ne saprà certamente qualcosa di più. Eliminare la cosiddetta “tassa etnica” equivale a minori entrate pubbliche per circa 8-9 milioni di euro ma la richiesta è stata avanzata, oltreché da tutti i sindacati anche dal Governo italiano che potrebbe derubricare San Marino dalla Black list senza la ratifica degli accordi, se solo ci fosse la volontà politica di farlo. Anche Benedetto XVI, durante la sua visita a San Marino, aveva auspicato l'eliminazione della tassa etnica. Lo Csir, il consiglio sindacale interregionale, segue con attenzione l'evolversi della situazione e il numero 2 dell'organismo, il sindacalista Ivan Toni della CSdL, esprime preoccupazione anche per la franchigia contro la doppia imposizione. E' vero che è stato presentato un emendamento per la proroga, ma se la legge di stabilità dovesse passare con l'ultima fiducia al Governo Monti, tutti gli emendamenti salterebbero e per il 2013, addio franchigia.
Luca Salvatori
Luca Salvatori
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