“Ancora una volta si è persa un'occasione quando bastava solo un po’ di coraggio”. Il Presidente dell’Usot, Gianfranco Ugolini, non nasconde l’amarezza per quella che definisce “la decisione dello Stato di diventare socio di se stesso, optando per la Camera di commercio - che è per il 26% in mano agli industriali - e per il Comitato olimpico che non ha neppure presentato domanda. Se avessero accolto la richiesta di Osla, Usc e Usot, associazioni no-profit, tutto – sottolinea Ugolini – sarebbe andato a vantaggio dello Stato, in modo trasparente. Dai giochi può arrivare un guadagno che oscilla tra i 25 e i 50 milioni di euro, una cifra – conclude - che messa in mano agli stranieri può mettere a rischio la sovranità dello Stato".
"A parte la delusione per il fatto che si parla già di 5 ipotesi di sale nel territorio - commenta Silvia Della Balda dell’Unione commercianti - non si va verso un progetto integrato di sviluppo turistico, ma si sfrutta la tipologia del gioco per fini che non rientrano più in un contesto di crescita del territorio".
"Pensavamo - aggiunge la Presidente dell’Osla, Maria Teresa Venturini - di essere il soggetto giusto, con i requisiti giusti, per avere come partner lo Stato. Invece le scelte fatte erano state già decise da tempo e le voci di corridoio - conclude - hanno trovato conferma".
Con la decisione del Congresso di stato di affidare la gestione della sala di Rovereta alla società milanese Cogetech per il 25% e alla Camera di commercio per il 24%, torna di stretta attualità il problema della continuità occupazionale per i 94 dipendenti del settore. Lo afferma il sindacato che, a scelta avvenuta, chiede di conoscere le prossime strategie gestionali. Per la CSU adesso è fondamentale aprire in tempi brevi un confronto con i nuovi enti perché sul tappeto non c’è solo la salvaguardia dei posti di lavoro, ma anche la garanzia delle condizioni contrattuali fin qui maturate dai dipendenti della sala bingo.
"A parte la delusione per il fatto che si parla già di 5 ipotesi di sale nel territorio - commenta Silvia Della Balda dell’Unione commercianti - non si va verso un progetto integrato di sviluppo turistico, ma si sfrutta la tipologia del gioco per fini che non rientrano più in un contesto di crescita del territorio".
"Pensavamo - aggiunge la Presidente dell’Osla, Maria Teresa Venturini - di essere il soggetto giusto, con i requisiti giusti, per avere come partner lo Stato. Invece le scelte fatte erano state già decise da tempo e le voci di corridoio - conclude - hanno trovato conferma".
Con la decisione del Congresso di stato di affidare la gestione della sala di Rovereta alla società milanese Cogetech per il 25% e alla Camera di commercio per il 24%, torna di stretta attualità il problema della continuità occupazionale per i 94 dipendenti del settore. Lo afferma il sindacato che, a scelta avvenuta, chiede di conoscere le prossime strategie gestionali. Per la CSU adesso è fondamentale aprire in tempi brevi un confronto con i nuovi enti perché sul tappeto non c’è solo la salvaguardia dei posti di lavoro, ma anche la garanzia delle condizioni contrattuali fin qui maturate dai dipendenti della sala bingo.
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