Sono tutti scaduti a dicembre, dall’edilizia, alle banche, fino alla pubblica amministrazione. Ma è uno solo quello sul quale si concentrano i maggiori sforzi in questo momento. Il settore privato. Il contratto industria, dopo la mancata firma Anis del 2009 al tavolo tripartito, attende praticamente da 7 anni la sua definizione. E’ il segretario al Lavoro a tirare le fila delle trattative, incontrando in separata sede le parti. Senza soluzione di continuità. “Il contratto industria ha una valenza sistemica – dice Francesco Mussoni – per cui gli incontri proseguono a ritmo serrato”. Non dice altro il responsabile al lavoro, conscio delle difficoltà del compito, ma invita le parti alla responsabilità e spera di portare tutti attorno al tavolo già la prossima settimana. Questa mattina, intanto, nuovo faccia a faccia con i sindacati per un chiarimento delle posizioni. Se ne riparlerà lunedì. Al centro del confronto l’orario di lavoro, con gli industriali che spingono per un aumento delle ore, mentre il sindacato finora ha confermato la propria disponibilità a rivedere lo straordinario obbligatorio. Di fatto si lavorerà di più, ma la differenza è “sostanziale” per i rappresentanti dei lavoratori. Si cerca una sintesi anche sulle modalità di pagamento delle ore in più. Soldi che l’Anis vorrebbe far confluire nel fondo pensioni, mentre l’altra ipotesi riguarda il fondo ammortizzatori sociali.
Giovanna Bartolucci
Giovanna Bartolucci
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