L’Europa non deve però illudersi: non si è lasciata alle spalle il “caso Grecia”. Atene - all’indomani delle scelte del parlamento - deve fare i conti con un’economia in calo del 7% nel quarto trimestre del 2011. Oggi intanto si è riunito il consiglio dei ministri per decidere le azioni immediate per attuare il piano di austerità e trovare 325 milioni di euro di risparmi da presentare domani all'Eurogruppo. Il rischio è che la troika, a giugno, decida – qualora le misure adottate non dovessero corrispondere agli impegni – di imporre mosse drastiche, come ulteriori riduzioni dei salari nel settore pubblico, tagli alla spesa sociale e alla difesa. Secondo gli accordi, Unione Europea, Fondo Monetario e Bce verificheranno a intervalli regolari i progressi della Grecia.
Non tutti sono convinti della capacità dei greci di adattarsi alla situazione evitando il default. Il ministro tedesco delle Finanze continua ad evocare apertamente un eventuale fallimento della Grecia, addirittura la sua uscita dalla Zona euro. “Vogliamo aiutare Atene – dice in estrema sintesi – ma l’Europa, oggi, è preparata”.
Commissione europea, Banca Centrale e Fondo Monetario stanno monitorando la Grecia. Bene, la sinistra europea scende in campo contro le misure di austerità imposte in cambio degli aiuti finanziari e mette in discussione la legittimità della troika. Nel corso di una conferenza stampa a Strasburgo, il leader del gruppo socialista ha paragonato i suoi membri a delle ''locuste predatrici'' che esercitano un ''ricatto'' per concedere i loro aiuti. Il gruppo socialista invierà nelle prossima settimane ad Atene una ''troika alternativa'', formata da tre suoi rappresentanti incaricati di proporre alla Grecia un programma per ridurre il deficit favorendo la crescita e l'occupazione. Gli stessi rappresentanti della troika sono stati convocati davanti alla Commissione economica del Parlamento europeo per spiegare come stanno operando in Grecia.
Non tutti sono convinti della capacità dei greci di adattarsi alla situazione evitando il default. Il ministro tedesco delle Finanze continua ad evocare apertamente un eventuale fallimento della Grecia, addirittura la sua uscita dalla Zona euro. “Vogliamo aiutare Atene – dice in estrema sintesi – ma l’Europa, oggi, è preparata”.
Commissione europea, Banca Centrale e Fondo Monetario stanno monitorando la Grecia. Bene, la sinistra europea scende in campo contro le misure di austerità imposte in cambio degli aiuti finanziari e mette in discussione la legittimità della troika. Nel corso di una conferenza stampa a Strasburgo, il leader del gruppo socialista ha paragonato i suoi membri a delle ''locuste predatrici'' che esercitano un ''ricatto'' per concedere i loro aiuti. Il gruppo socialista invierà nelle prossima settimane ad Atene una ''troika alternativa'', formata da tre suoi rappresentanti incaricati di proporre alla Grecia un programma per ridurre il deficit favorendo la crescita e l'occupazione. Gli stessi rappresentanti della troika sono stati convocati davanti alla Commissione economica del Parlamento europeo per spiegare come stanno operando in Grecia.
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