Il Governo sarebbe intenzionato a presentare – sotto forma di emendamenti – nuovi articoli alla finanziaria che intervengono sulla flessibilità degli orari di lavoro e sul lavoro straordinario, insieme a norme stralcio sugli ammortizzatori sociali. Lo dicono CSdL e CDLS riferendosi a voci che circolano con insistenza e che se reali, vedrebbero accantonato l’intero progetto di legge sugli ammortizzatori sociali. “Se queste voci fossero vere - rimarca la CSU - sarebbe un colpo durissimo per la contrattazione, senza precedenti in Europa”. “E’ evidente - concludono le due confederazioni - che questi articoli della finanziaria, se confermati, sono stati scritti sotto dettatura dell’Anis da un governo succube dell’associazione industriali”.
Immediata la replica di Assoindustria. “Abbiamo convenuto con il Governo la necessità di sostenere il reddito delle famiglie, in questo momento di straordinaria difficoltà, potenziando gli ammortizzatori sociali. Le risorse finanziarie - precisa l’Anis - verranno stanziate senza pesare sul costo del lavoro”. Il provvedimento sarà approvato con la prossima finanziaria. Nella nota Assoindustria precisa di avere anche chiesto di poter contare su orari flessibili e di aumentare le 20 ore di flessibilità previste attualmente dal contratto. “Abbiamo proposto di aprire un confronto per discutere la possibilità di lavorare di più per mantenere le attuali retribuzioni, finanziare le pensioni e ridurre i costi di produzione. Dai sindacati - conclude l’Anis - ci aspettiamo proposte concrete evitando sterili e inutili conflitti”.
Sonia Tura
Immediata la replica di Assoindustria. “Abbiamo convenuto con il Governo la necessità di sostenere il reddito delle famiglie, in questo momento di straordinaria difficoltà, potenziando gli ammortizzatori sociali. Le risorse finanziarie - precisa l’Anis - verranno stanziate senza pesare sul costo del lavoro”. Il provvedimento sarà approvato con la prossima finanziaria. Nella nota Assoindustria precisa di avere anche chiesto di poter contare su orari flessibili e di aumentare le 20 ore di flessibilità previste attualmente dal contratto. “Abbiamo proposto di aprire un confronto per discutere la possibilità di lavorare di più per mantenere le attuali retribuzioni, finanziare le pensioni e ridurre i costi di produzione. Dai sindacati - conclude l’Anis - ci aspettiamo proposte concrete evitando sterili e inutili conflitti”.
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