L’obiettivo era far capire, attraverso la loro assenza, quanto i lavoratori immigrati sono fondamentali per la nostra economia, per la nostra società. Ma non solo. Nelle varie piazze italiane è stato espresso sostegno alle rivolte in corso nei paesi del Maghreb ed è stato ribadito un secco “no” alla legge Bossi-Fini. Anche a Rimini. Un centinaio circa i manifestanti: riminesi – soprattutto ragazzi delle reti sociali - e una minoranza di immigrati. Una minima percentuale insomma – dei 12.000 stranieri residenti a Rimini – ha aderito. Per dissidi con il comitato promotore non è stata della partita la comunità albanese. Così come i cinesi, che in blocco hanno proseguito nelle proprie attività commerciali. L’iniziativa è partita con un volantinaggio in Piazza Cavour; il corteo si è riunito alla stazione ferroviaria, per poi sfilare per le vie del Centro.
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