La difficoltà della congiuntura si conferma a Rimini anche nel secondo semestre 2012. In calo la produzione e il fatturato che contiene l'andamento negativo solo grazie al buon andamento dell'export. Da inizio luglio a fine dicembre il fatturato totale nel riminese è diminuito dell'1,70%, mentre la produzione è calata del 5,2%. In controtendenza l'occupazione cresciuta dello 0,91%. Il 43% delle imprese ha accusato un calo degli ordini, mentre il 26% ha invece registrato un incremento. Analizzando i singoli settori merceologici l'agroalimentare e i servizi hanno fatto segnare performance positive; abbigliamento e materiali per costruzione hanno aumentato il fatturato e diminuito la produzione; il metalmeccanico, il legno e il grafico sono invece in negativo. Le aziende di grandi dimensioni, con oltre 250 addetti, sembrano essere quelle che meglio hanno retto ai colpi della crisi e anche nelle previsioni 2013 – che sono meno peggio rispetto alle precedenti rilevazioni – si attendono un aumento di fatturato e produzione. Altro fattore di criticità - spiega il presidente di Confindustria Rimini Maurizio Focchi – la contrazione del credito alle imprese. Nel 2012 nell'intera provincia le banche hanno prestato alle imprese 613 milioni di euro in meno rispetto all'anno precedente. E San Marino com'è andato il comparto industriale nel 2012? Il segretario Anis Carlo Giorgi descrive uno scenario analogo a quello riminese ma il 2013 è cominciato peggio di quanto si potesse sperare
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