Frena ancora l'inflazione in Italia: secondo le stime preliminari di Istat, ad agosto l'indice nazionale dei prezzi al consumo si attesta al 5,5% su base annua rispetto al 5,9% di luglio. Il dato resta sopra la media dell'Eurozona, stabile al 5,3%, anche se il divario tra le due economie sembra ridursi. “Non c'è da cantare vittoria” tuonano le associazioni dei consumatori, che lanciano l'allarme su carrello della spesa e listini degli alimentari. “Con un tasso generale di inflazione pari al +5,5%, una famiglia con due figli – afferma Assoutenti - subisce un aggravio di spesa sopra i 2000 euro l'anno".
Unione Nazionale Consumatori parla di “calo insoddisfacente, con il contagocce” e di prezzi a “livelli stellari”, “insostenibili per troppe famiglie”. “Quel che è peggio – aggiunge Federconsumatori - è che in autunno la situazione è destinata ad aggravarsi, soprattutto sul fronte energetico", tanto che stima "una stangata di circa 3000 euro per caro scuola, bollette, visite mediche, riscaldamento. “L'inflazione cala, ma pesa ancora sui consumi” commenta Confesercenti; per Adoc calmierare i prezzi resta una priorità nazionale. Si susseguono appelli al governo, affinché metta al centro della prossima manovra finanziaria famiglie ed imprese. Le associazioni invocano interventi mirati a contenere l'erosione del potere d'acquisto e sostenere la domanda interna, ma anche la riduzione delle accise sui carburanti, il ripristino di crediti d'imposta e sconti sugli oneri di sistema di luce e gas, che ricadono a cascata su tutti i prezzi dei beni finali, a cominciare dai prodotti alimentari.