L’astensione del lavoro della prossima settimana diventa fondamentale per sottolineare come il movimento dei lavoratori da ora in avanti sarà sempre più presente e attento a tutti i movimenti della politica. La mobilitazione assume un significato che va oltre quello della rivendicazione sul tema del precariato; è un momento per fare capire a chi ha responsabilità di governo che non saranno più tollerate, da parte nostra, politiche inique, che non tengono minimamente conto delle esigenze di chi il paese lo manda avanti, giorno per giorno. Una mobilitazione per dire che quando c’è crisi vanno per prima tutelati i più deboli (chi se non i precari?); i lavoratori ci sono e diranno no ad una politica che tutela le lobbies economiche senza curarsi del lavoro, che è la vera base di una economia sana. Una mobilitazione che serva a fare aprire gli occhi a chi crede che, nonostante tutto, si possa andare avanti con il solito metodo, fatto di clientelismi vari, che spacciano i diritti dei lavoratori come favori. Ciò che è successo con il precariato negli ultimi due anni è emblematico di come, chi ci governa, intende il paese. Non ascoltando le continue e sacrosante richieste di questi lavoratori, si è dimostrata una insensibilità ed un distacco che deve fare pensare. Si vede il precariato solo come una fonte di risparmio, non ponendosi minimamente il problema dell’equità di trattamento né tanto meno del riconoscimento delle professionalità. Inoltre si preferisce destinare risorse economiche in provvedimenti di dubbia efficacia visto l’attuale andamento della nostra economia (ci dimostrino ad esempio come l’abbassamento dei due punti monofase abbia una effettiva ricaduta positiva sui consumi, e non sia solo un mancato introito per lo Stato); si persevera in tale atteggiamento anche in un questo periodo di forte crisi, senza capire che proprio oggi è necessario attuare politiche di tutela.
Alessio Muccioli - Segretario FUPI/CSdL
Alessio Muccioli - Segretario FUPI/CSdL
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