La Cdls boccia le decisioni del governo sull'assestamento di bilancio. “L’accordo maggioranza-opposizione sulle residenze fiscali – scrive in una nota – è una piccola via d’uscita senza coraggio, mentre l’aumento degli assegni famigliari è del tutto insufficiente di fronte a un calo delle nascite del 36% negli ultimi dieci anni”.
Il segretario generale Gianluca Montanari ricorda le due proteste in Piazza della Libertà contro il Distretto economico a fiscalità speciale e “la sua versione mascherata delle residenze fiscali non domiciliate”. “Provvedimenti sbagliati - affonda – perché rincorrono modelli economici basati solo sui privilegi fiscali e sui facili flussi di denaro”. Provvedimento, quest'ultimo, che stride con le riforme strutturali necessarie. Ed elenca: Igr, Iva e Icee.
Mentre giudica come insufficiente l’aumento degli assegni familiari: un più 10% che porta il primo assegno da 69 a 75 euro mensili. “Una piccola decisione presa in grande ritardo rispetto all’agenda sociale e alle politiche a sostegno della famiglia proposte del sindacato. Una scelta autoreferenziale e una mediazione al ribasso da parte della politica”, afferma Montanari. “Il mini aumento degli assegni famigliari – continua il segretario Cdls – non tiene conto della difficile congiuntura economica e neppure dell’allarme denatalità che anche a San Marino registra numeri preoccupanti”.
Infine dito puntato al “mancato dialogo del governo con le parti sociali sul tema cruciale del carovita”.