Il sindacato non ha preso parte all'incontro di oggi e non intende partecipare nemmeno ad altri confronti col Governo, “finché – sottolineano - il lavoro occasionale non sarà fatto rientrare nei canoni previsti dalle normative in vigore”. “Infatti - specifica la Csu nella lettera inviata al Congresso di Stato - non ha nulla di occasionale la possibilità per un’impresa di poter disporre liberamente ad esempio di lavoratori per un monte ore di 560 ore equivalente al tempo pieno per più di tre mesi all’anno. “Non tenere conto del parere della CSU rientra nelle facoltà del Governo, ma che il Segretario di Stato competente convochi successivamente tre incontri – tuona il sindacato - conoscendo perfettamente il nostro punto di vista in materia, al solo scopo, ancora una volta, di poter vantare di avere avuto un ampio confronto, è lesivo della dignità nostra e dei lavoratori che rappresentiamo. Ancora di più – concludono - lo è nei confronti di coloro che non riusciamo a rappresentare, per ovvi motivi, ossia i lavoratori occasionali, cui riteniamo di dover comunque dare voce”. Pronta replica del Segretario al Lavoro: “Il confronto su temi così delicati e complessi non è pensabile farlo a colpi di comunicati e lettere. Proseguiremo il dialogo con chi lo vorrà, - afferma - fiduciosi di trovare fra prima e seconda lettura, col contributo di tutti, compresa ovviamente la Csu che ci auguriamo possa continuare a partecipare al confronto, le migliori soluzioni per dare risposte alle esigenze del sistema economico, che talvolta necessita di risposte anche tramite assunzioni occasionali, evitando ogni forma di abuso (attraverso un maggior costo di questa forma di lavoro) e garantendo appieno i diritti dei lavoratori".
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