Una riforma, quella sul mercato del lavoro, che suscita contestazioni prima ancora di essere discussa. Il Segretario di Stato Paride Andreoli ne ha appena presentato una bozza e già la CsdL ha espresso le sue critiche e perplessità. Sulla questione interviene il Partito Socialista che difende le linee guida contenute nel documento e dichiara di non condividere le affermazioni della confederazione del lavoro. 'La bozza – ricorda il PSS – era già stata preventivamente illustrata alle due organizzazioni sindacali; in quell’occasione si è registrata una condivisione sul metodo e gettate le basi per il confronto. Un confronto che deve avvenire in un clima sereno per individuare eventuali aggiustamenti con la massima responsabilità. Non giovano – aggiungono i dirigenti socialisti – le posizioni assunte in questa fase, considerato anche che si manifestano in aperto contrasto con quanto invece espresso dall’altra confederazione. L’auspicio – conclude la nota – è che il confronto già fissato per i primi di gennaio, possa proseguire senza steccati controproducenti'.
Prudentemente positivo è invece il giudizio dell’Associazione Industriali “Finalmente – dichiarano – si introducono istituti già previsti in altri paesi, Italia in primis, come, ad esempio, quelli contenuti nella riforma Biagi. Se una critica la dobbiamo esprimere – afferma l’Assoindustria – è casomai in senso opposto a quella della Csdl: sono ancora troppi vincoli per i datori di lavoro”. 'La bozza comunque ci consente di avviare un percorso di avvicinamento all’Europa e quindi di ridurre quegli handicap che abbiamo sempre denunciato. Per questo ci sediamo al tavolo con la consapevolezza di fare, anche se in ritardo, cose sicuramente tutelanti, così come già avvenuto in altre realtà, e questo non può che essere positivo. Il mercato del lavoro – aggiunge il Segretario Carlo Giorni – ha una impellente necessità di ammodernamento e questo documento, pur con l’esigenza di opportuni aggiustamenti, può fornire gli strumenti necessari per questo intendiamo lavorare'. In particolare gli industriali non vedono di buon grado alcuni aspetti che riguardano il frontalierato, e quello che definiscono un eccessivo ricorso al tempo indeterminato. Servirà – dichiara Giorgi – un dibattito serrato anche se sereno, per cercare di abbattere quelli che ancora vediamo come sbarramenti inopportuni”.
Prudentemente positivo è invece il giudizio dell’Associazione Industriali “Finalmente – dichiarano – si introducono istituti già previsti in altri paesi, Italia in primis, come, ad esempio, quelli contenuti nella riforma Biagi. Se una critica la dobbiamo esprimere – afferma l’Assoindustria – è casomai in senso opposto a quella della Csdl: sono ancora troppi vincoli per i datori di lavoro”. 'La bozza comunque ci consente di avviare un percorso di avvicinamento all’Europa e quindi di ridurre quegli handicap che abbiamo sempre denunciato. Per questo ci sediamo al tavolo con la consapevolezza di fare, anche se in ritardo, cose sicuramente tutelanti, così come già avvenuto in altre realtà, e questo non può che essere positivo. Il mercato del lavoro – aggiunge il Segretario Carlo Giorni – ha una impellente necessità di ammodernamento e questo documento, pur con l’esigenza di opportuni aggiustamenti, può fornire gli strumenti necessari per questo intendiamo lavorare'. In particolare gli industriali non vedono di buon grado alcuni aspetti che riguardano il frontalierato, e quello che definiscono un eccessivo ricorso al tempo indeterminato. Servirà – dichiara Giorgi – un dibattito serrato anche se sereno, per cercare di abbattere quelli che ancora vediamo come sbarramenti inopportuni”.
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